La scomparsa di Amy Bradley, la ragazza svanita nel nulla sulla nave da crociera

Tra i casi irrisolti più famosi degli Stati Uniti c'è quello di Amy Bradley: a marzo del 1998 la ragazza, originaria della Virginia, che all'epoca aveva 23 anni, scomparve mentre era in vacanza a bordo di una crociera ai Caraibi insieme ai genitori e al fratello minore Brad. Dopo 27 anni, tra ricerche e ipotesi più o meno verificate, di lei non c'è ancora alcuna traccia, il corpo non è mai stato trovato, qualcuno ha giurato di averla vista passeggiare lungo una spiaggia sull’isola di Curaçao, ma resta il mistero. Alla sua storia è dedicata la docuserie in onda su Netflix dal titolo "La scomparsa di Amy Bradley". Ecco cosa sappiamo.
Cosa è successo il terzo giorno sulla nave da crociera
Era il 23 marzo 1998 quando Amy Bradley scomparve mentre era in vacanza con i genitori e il fratello minore a bordo della Rhapsody of the Seas, una nave da crociera della Royal Caribbean salpata da San Juan, a Porto Rico, due giorni prima. La ragazza viveva a Chesterfield, in Virginia, e si era appena laureata. Tutto procedeva secondo i piani quando all'alba di quel mercoledì successe qualcosa che cambiò per sempre la vita della famiglia Bradley.
Di Amy non ci fu più traccia. La sera prima i quattro, rientrati dalla prima sosta ad Aruba, cenarono e poi parteciparono ad un party in piscina, mentre la nave si dirigeva a Curaçao, dove sarebbe arrivata la mattina successiva. I genitori fecero rientro in stanza, mentre i due figli rimasero in discoteca almeno fino alle 3.35 quando Brad ed Amy andarono a dormire. "Lei mi ha detto che il ragazzo con cui aveva ballato quella sera, il bassista del gruppo, le aveva fatto delle avances di natura fisica, ma che lei non ci aveva dato troppa importanza. A quel punto io sono andato a dormire e lei è rimasta fuori a prendere aria. Sono rientrato e mi sono chiuso la porta a vetri alle spalle", ha raccontato il fratello nel documentario Netflix.
Alle 6 il padre della ragazza si svegliò ma non la trovò più: la maglia che indossava la sera prima era appoggiata alla poltrona della stanza, ma non c'erano più le sue sigarette. Dopo circa mezz'ora di ricerche senza esito, i genitori della 23enne chiesero al comandante di fare un annuncio agli oltre duemila passeggeri a bordo chiedendo a chiunque di farsi avanti nel caso in cui avessero avuto delle informazioni utili a trovarla. Anche l'equipaggio cominciò a cercarla ma lei non c'era. Solo 3 giorni dopo l'FBI salì a bordo della nave a St. Maarten, ma ormai qualsiasi tipo di prova fu eliminata dalla pulizie che vennero fatte in quelle ore. Cominciarono tuttavia gli interrogatori: tra i primi ad essere sentiti ci fu Alister Douglas, il bassista con cui Amy era stata vista ballare la sera prima della scomparsa, il quale venne anche sottoposto al test della macchina della verità che non diede alcun esito significativo e per questo fu lasciato andare. In più, venne sentita anche una passeggera, Lori Thompson, che disse di aver visto Amy in ascensore con Douglas tra le 5 e le 6 del mattino.
L'allarme dei genitori rimasto senza ascolto
Tornati a casa, i genitori di Amy continuarono a fare appelli anche attraverso giornali e tv e il mese dopo, ad aprile, si recarono a Curaçao. Qui incontrarono un tassista del posto che sostenne di aver visto Amy avvicinarsi a lui mentre era molto agitata. Consigliò loro di controllare una zona famosa per la presenza di gruppi criminali ma non trovarono nulla di significativo. A dicembre di quell'anno, dopo aver visto l'episodio di America's most wanted dedicato al caso Bradley, David Carmichael affermò che potrebbe aver visto Amy camminare su una spiaggia di Curaçao quell'estate, riconoscendola dal tatuaggio di cui si parlava in tv e cioè un diavolo della Tasmania a colori. Aggiunse di averla vista insieme a due uomini, uno dei quali assomigliava a Alister Douglas, il bassista della crociera.
Da Curaçao anche dopo anni arrivarono altre segnalazioni: una in particolare nel 2001 quando un uomo affermò di aver visto la ragazza in un bordello ma essendo un veterano e temendo di essere degradato dall'esercito, tenne per sé a lungo quell'incontro.
Le varie ipotesi sulla sua scomparsa
A distanza di 27 anni, di Amy Bradley ancora non si sa nulla. Di certo, l'ipotesi più seguita è che con la sua scomparsa possa avere a che fare il bassista Alister Douglas. Addirittura la figlia di quest'ultimo, Amica, nel 2019 telefonerà alla famiglia della ragazza dicendo che la madre le aveva raccontato che, dal ritorno da quella vacanza sulla nave da crociera, il padre aveva iniziato a comportarsi in maniera strana. Non le parlava e aveva con sé un borsone con foto di donne caucasiche. "Quando gli chiedo cos’è successo con Amy si innervosisce", ha dichiarato alle telecamere della serie Netflix. Ma questa non è l'unica pista seguita. Tra le altre, ci sarebbe anche quella della tratta di esseri umani e della prostituzione.
Nel 2005 la famiglia ricevette una mail anonima, a cui erano state allegate le foto di una ragazza pubblicate su un sito per prostitute della zona dei Caraibi e Venezuela. Dopo averle fatte analizzare dagli esperti dell'FBI, si concluse che quella donna potrebbe essere proprio Amy. Nel 2018, dopo che un uomo ha lanciato un sito internet per aiutare nelle ricerche du Amy, analizzando le stringhe di dati e gli indirizzi IP di chi si collegava al sito, si scoprì che molti indirizzi erano riconducibili a Bridgetown, alle Barbados. Ma non essendo IP statunitensi, l'FBI non ha mai potuto verificare a chi appartenessero. Le autorità USA offrono ancora una ricompensa di 25mila dollari a chi riuscisse a trovare Amy Bradley. "Dateci quella cosa di cui abbiamo bisogno, fatelo per noi e per Amy", è l'appello dei genitori con cui si chiude il documentario Netflix.