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Guerra in Ucraina

La Russia userà le armi nucleari in risposta a un attacco

Secondo il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, la Russia può usare le armi nucleare solamente in “ambito difensivo”, e spiega: “Se attaccano noi risponderemo”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La guerra in Ucraina, oltre che causare decine di migliaia di morti e un'ondata di distruzione, ha fatto riscoprire al mondo la minaccia nucleare. Se ne parla ormai apertamente da settimane, tra chi accusa una parte di essere pronta a usare la bomba atomica e chi si difende dicendo tutto il contrario. Il rischio è evidente, come confermano le dichiarazioni sempre più forti da parte dei propagandisti russi e della televisione nazionale. Secondo il presidente della Duma – il Parlamento russo – Vyacheslav Volodin, il Cremlino potrebbe rispondere con armi nucleare solamente se attaccato: "Per quanto riguarda la Russia, abbiamo questa possibilità solo in risposta a un attacco subito – ha detto – è una possibilità nell'ambito della difesa, se attaccano noi risponderemo".

Poi Volodin ha attaccato direttamente gli Usa e il presidente Biden: "L'unico Paese che ha usato armi nucleari sono gli Stati Uniti e quindi da loro ci si può aspettare di tutto". Per il presidente della Duma, intanto, "l'unità europea sta crollando", poiché "il Parlamento europeo ha chiesto una profonda riforma dell'Unione, si propone di abbandonare il diritto di veto dei membri dell'Ue, l'opinione dei singoli Stati, e quindi dei loro cittadini, non sarà più presa in considerazione". Volodin si riferisce al percorso di revisione dei trattati avviato a Strasburgo dopo che per un anno sono state raccolte le proposte dei cittadini europei. La lettura corretta sembra essere quella diametralmente opposta a quanto detto da Volodin, ovvero un'Europa che si rinnova per essere più unita ancora.

"Con l'introduzione delle sanzioni contro la Russia, i Paesi dell'Unione Europea non hanno unità su questo tema – ha continuato il presidente della Duma – Pertanto, bisogna cercare altre forme decisionali, abbandonando il principio che esisteva da anni". E ancora: "Milioni di persone in Europa saranno private del diritto di voto. I loro Stati perderanno la loro sovranità – ha insistito, anche se non si capisce bene su quali basi – Chi sarà responsabile nei confronti dei cittadini di un determinato Paese in caso di aumento dei prezzi, disoccupazione, problemi economici a seguito di decisioni prese senza tener conto delle loro opinioni?". Poi, alla fine, ha svelato il vero obiettivo delle sue parole: "Se gli Stati che oggi fanno parte dell'Ue vogliono mantenere la sovranità e difendere gli interessi dei propri cittadini, non hanno che una strada rimasta – ha concluso – lasciare l'Unione europea".

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