La Russia collaborerà all’indagine sui crimini di guerra in Ucraina?

Vladimir Putin, "collaborerà" all'inchiesta sui crimini di guerra che sarebbero stati commessi in Ucraina. E di cui la comunità internazionale accusa proprio Mosca. A riferire la volontà del presidente russo di collaborare all'indagine è stato il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, che in un'intervista con la Nbc ha parlato della sua visita in Russia e del faccia a faccia con Putin.
"Gli ho riferito quello che ho visto, i crimini di guerra, le massicce perdite dell'esercito russo. Gli ho detto che c'è bisogno di corridoi umanitari per città come Mariupol o Kharkiv, per esempio. I civili hanno bisogno di acqua e dobbiamo prenderci cura dei feriti lì", ha raccontato Nehammer, primo leader occidentale a recarsi a Mosca dallo scoppio della guerra. "Da una parte, mi ha detto che collaborerà con un'indagine internazionale, dall'altra che non si fida del mondo occidentale", ha aggiunto il cancelliere austriaco che prima di andare in Russia aveva incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky a Bucha.
Proprio a Bucha sarebbero stati commessi tra i più efferati crimini di guerra. Sono infatti state trovate fosse comune con i corpi di centinaia di civili, alcuni dei quali giustiziati con un colpo di arma da fuoco alla tempia. La Corte penale internazionale ha deciso di avviare un'indagine per crimini di guerra. Sarà un magistrato italiano, Rosario Aitala, a giudicare se la Russia e il presidente Putin abbiano commesso o meno crimini di guerra. Lo farà insieme a Antoine Kesia-Mbe Mindua e Tomoko Akane.
Il procuratore capo della Corte, Karim Khan, si è recato personalmente a Bucha. Da dove ha detto: "L'Ucraina è una scena del crimine. Siamo qui perché abbiamo motivi ragionevoli per credere che vengano commessi crimini all'interno della giurisdizione del tribunale. Dobbiamo dissolvere la nebbia della guerra per arrivare alla verità". Il materiale su cui portare avanti le indagini è vastissimo, basti solo pensare alla quantità di video che circola online e che testimonierebbe i crimini di guerra commessi nelle ultime settimane, dall'uccisione di civili all'utilizzo di armi proibite come le bombe a grappolo.