La Germania lancia la paghetta di Stato, 10 euro al mese ai bambini per aiutarli con la futura pensione

Una ‘paghetta' da dieci euro al mese, ogni mese, dai sei ai diciotto anni. Messa da parte in un fondo privato, a maturare interessi, fino al momento della pensione. Questo è il piano che la Germania lancerà a partire dal 1° gennaio 2026, per provare a correggere gli squilibri del sistema pensionistico. I dettagli sono ancora da definire, ma l'annuncio è arrivato e nelle prossime settimane il governo dovrà comunicare gli ultimi chiarimenti.
La situazione tedesca non è molto diversa da quella italiana, per quanto riguarda le pensioni. La popolazione sta invecchiando rapidamente, e così le persone che lavorano diminuiscono e quelle che prendono l'assegno pensionistico aumentano. La stima è che nel 2040 per ogni cento lavoratori ci saranno quarantuno pensionati, contro i trenta attuali. Il problema è che mancano i soldi per pagare tutte pensioni: già oggi un quarto del bilancio pubblico serve a questo scopo. Così chi non fa ricorso a dei fondi privati per ‘integrare' rischia di ritrovarsi con un assegno troppo basso. Una difficoltà che, visto l'andamento demografico, con il tempo non farà che peggiorare.
Da qui l'idea, già lanciata negli scorsi mesi, di una "pensione a inizio anticipato". In tedesco, Frühstart Rente. Il meccanismo è pensato per spingere i cittadini a investire in fondi pensione privati, dando una piccola base di partenza. Si tratta di dieci euro al mese, richiesti dai genitori, da investire in un fondo per conto del figlio. Questi soldi non si potranno prelevare, e quindi continueranno a maturare interessi, fino a quando il piccolo non avrà raggiunto l'età della pensione. Nel corso della propria vita, il lavoratore potrà decidere anche di aggiungere altri soldi allo stesso fondo, in modo da aumentare la rendita.
Al momento, l'unico paletto dichiarato è che i bambini beneficiari dovranno andare a scuola in Germania. Non è chiaro se ci saranno limiti di reddito per la misura. Così come non ci sono altre informazioni tecniche, ad esempio chi sarà incaricato di aprire e gestire il conto, o quanto saranno tassati i guadagni. Un testo più dettagliato è atteso in autunno.
La somma è ridotta. Dieci euro al mese per dodici anni (dai sei ai diciotto) equivalgono a 1.560 euro messi da parte. Considerando un'interesse annuo tra il cinque e il sette per cento, si arriverebbe a poco più di duemila euro. Certo, lasciando lì i soldi per altri cinquant'anni il governo ha stimato che si potrebbe arrivare anche a più di 60mila euro. Ma è un calcolo solo teorico: i tassi d'interesse potrebbero anche essere più bassi. E bisogna tenere conto che nel frattempo l'inflazione farà scendere il valore di quei soldi (60mila euro nel 2070 varranno molto meno di oggi, in termini di potere d'acquisto).
Per questo la misura è vista non tanto come una soluzione definitiva, ma come una spinta nella direzione che il governo vuole incentivare. Ovvero quella dei fondi privati in cui investire i propri soldi per avere una pensione più alta quando si lascerà il lavoro. "I bambini devono imparare che la costanza nel mettere da parte anche somme minime può fare la differenza", ha infatti detto il cancelliere Friedrich Merz. Il costo stimato per lo Stato è di circa un miliardo e mezzo di euro all'anno.