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Guerra Ucraina-Russia

La città ucraina dove è nato uno dei canti di Natale più celebri distrutta dalle bombe: la storia di Pokrovsk

Pokrovsk, nell’est dell’Ucraina, è la città in cui ha preso forma uno dei canti natalizi più celebri al mondo, Carol of the Bells, melodia resa familiare al grande pubblico anche dal film “Mamma, ho perso l’aereo”.
A cura di Davide Falcioni
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Pokrovsk oggi è un nome che ricorre spesso nei bollettini di guerra: una città dell’est ucraino ridotta in macerie, contesa da mesi, uno dei luoghi simbolo di un conflitto giunto quasi al quarto anno. Per gli ucraini però Pokrovsk è anche qualcos’altro: il luogo in cui ha preso forma uno dei canti natalizi più celebri al mondo, Carol of the Bells, melodia resa familiare al grande pubblico anche dal film "Mamma, ho perso l’aereo", una delle tradizionali pellicole proposte durante le festività.

È una musica che in Occidente evoca luci, neve e commedie natalizie. In Ucraina, invece, porta con sé una memoria più profonda, culturale e politica. Perché quella melodia nasce da Shchedryk, un canto popolare stagionale rielaborato all’inizio del Novecento dal compositore ucraino Mykola Leontovych. E Pokrovsk, pur non essendo il luogo esatto della composizione, fu decisiva per la sua maturazione artistica e umana.

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All’inizio del XX secolo infatti Mykola Leontovych visse proprio a Pokrovsk: insegnava musica, dirigeva un coro di ferrovieri, raccoglieva e studiava tradizioni popolari ucraine. Fu lì che affinò quel linguaggio musicale capace di trasformare canti popolari locali in composizioni destinate talvolta a superare confini e secoli. Fu anche lì che attirò l’attenzione delle autorità zariste per il suo impegno a favore dei lavoratori e per le sue simpatie patriottiche.

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Shchedryk debuttò a Kiev nel 1916 e divenne subito qualcosa di più di una semplice canzone. Negli anni caotici seguiti alla Prima guerra mondiale, mentre l’Ucraina tentava senza successo di affermare la propria indipendenza, il brano fu portato in tournée in Europa da un coro nazionale come biglietto da visita culturale di un Paese che cercava di farsi riconoscere. Lo Stato ucraino non sopravvisse, ma la musica sì: il canto conquistò le platee di Parigi, Praga e poi del Nord America.

Negli Stati Uniti, nel 1936, il compositore Peter J. Wilhousky scrisse un testo in inglese. Nacque così Carol of the Bells, la versione che sarebbe entrata nell’immaginario globale e, decenni dopo, nelle colonne sonore natalizie di Hollywood, compresa quella di "Mamma, ho perso l’aereo". Un paradosso storico: un brano nato come espressione dell’identità ucraina diventava un classico universale, spesso scollegato dalle sue origini.

Leontovych non vide mai questo successo. Nel 1921 fu ucciso da agenti sovietici nella casa dei genitori. Quanto a Pokrovsk, oggi è di nuovo al centro di una storia di immensa violenza: la città che aveva dato spazio a un compositore e a un canto capace di parlare al mondo è devastata dalla guerra.

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