L’ex ostaggio dell’Isis: “Non bombardate la Siria, è una trappola”

"Non bisogna bombardare la Siria perché è solo una trappola di cui beneficerà l'Isis", ne è convinto Nicolas Hénin, giornalista francese che per oltre dici mesi è stato in mano ai jihadisti dello Stato Islamico e ha rischiato di essere ucciso come i suoi compagni di prigionia James Foley, Steven Sotloff, David Haines e Alan Henning. "Impegnarsi con siriani e non bombardarli è il modo più sicuro per portare al collasso l'Isis" ha spiegato Hénin in un video registrato negli ultimi giorni a Parigi e pubblicato su YouTube dall'associazione the Syria Campaign. L'ex ostaggio che suo malgrado ha conosciuto di persona Mohammed Emwazi, il Jihadi John protagonista delle tante decapitazioni di ostaggi dell'Isis, implora ora la comunità internazionale di cercare una soluzione politica al conflitto siriano spiegando che altrimenti a beneficiarne è solo l'Isis che si rafforza politicamente nello scontro.
"Il vincitore di questa guerra non sarà chi ha il più nuovo, il più costoso e il più sofisticato armamentario, ma la fazione che riesce ad avere la gente dalla sua parte", sostiene Hénin, aggiungendo: "Al momento, con i bombardamenti, ci sono maggiori probabilità che la gente venga spinta nelle mani dell'Isis. Quindi è fondamentale coinvolgere la popolazione locale". "Non appena la gente avrà la speranza in una soluzione politica, lo Stato islamico andrà al collasso perché non avrà più alcun motivo di esistere" ha insistito il giornalista. Una convinzione che si è sviluppata proprio durante la prigionia ascoltando i suoi carcerieri.
Hénin infatti ha spiegato che i jihadisti vivono in un mondo parallelo e credono in una "profezia pazza che ci sarebbe stato un confronto globale tra una coalizione di 80 eserciti contro un esercito di musulmani provenienti da tutto il mondo". "Quindi bombardando stiamo solo alimentando i nostri nemici, aumentando la miseria e il disastro per la popolazione locale" ha sentenziato Hénin, ricordando che anche chiudere le frontiere ai profugh è un errore perché la crisi dei rifugiati in estate era stato un duro colpo per la propaganda dell'Isis con le immagini di persone in fuga dal "mondo dei sogni" musulmano verso le terre degli "infedeli".