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J Crew in bancarotta, la casa di moda resa famosa da Michelle Obama “vittima” del coronavirus

Bancarotta per J Crew: la casa di moda “preppy” resa famosa da Michelle Obama è la prima azienda, nel settore delle vendite al dettaglio americano, ad arrendersi alla crisi economica provocata dal coronavirus. La casa di moda ha raggiunto un accordo con i suoi creditori per ristrutturare il debito e si è assicurata una linea di credito da 400 milioni di dollari.
A cura di Susanna Picone
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Il coronavirus provoca la prima vittima in economia negli Stati Uniti. J Crew, casa di moda resa famosa da Michelle Obama, va in bancarotta. L’azienda è la prima nel settore delle vendite al dettaglio americano a gettare la spugna a causa della pandemia di Covid-19. La casa di moda ha fatto ricorso a una legge fallimentare statunitense che consente di tenere aperta un’azienda in grave crisi a patto di pagare i creditori e avviare un piano di risanamento. Così ha raggiunto un accordo con i suoi creditori per ristrutturare il debito e si è assicurata una linea di credito da 400 milioni di dollari. "Mentre attendiamo di riaprire i nostri punti vendita il più rapidamente possibile e in sicurezza, questa ampia ristrutturazione finanziaria dovrebbe consentire alle nostre attività e ai nostri marchi di prosperare per i prossimi anni", le parole di Jan Singer, l'amministratore delegato di J Crew.

La casa di moda "preppy" resa famosa da Michelle Obama

I 182 negozi e 170 outlet dell’azienda resteranno chiusi, come stabilito dalle misure anti-coronavirus in vigore, ma sarà possibile continuare a comprare online. J.Crew è nata nel 1947 come azienda di moda a conduzione familiare che offriva vestiti da donna economici. Nel 1983 ha cambiato nome e si è specializzata nel cosiddetto stile “preppy”, quello usato dai ragazzi americani di buona famiglia che frequentano college facoltosi. Qualche anno dopo, nel 1989, ha aperto il primo negozio nella 5th Avenue in New York City. Nel 2008 il marchio venne "consacrato" da Michelle Obama, che alla domanda su quanto avesse speso per i vestiti indossati durante la campagna elettorale del marito, rispose che era un mix di J. Crew.

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