Israele, soldato pugnalato in Cisgiordania. Kerry: “Stop a violenze”

La tensione in Medio Oriente resta altissima e prosegue la cosiddetta “Intifada dei coltelli”. Un soldato israeliano di venti anni è stato pugnalato questa mattina alla spalla vicino al blocco di insediamenti di Gush Etzion, in Cisgiordania. Secondo quanto dichiarato dal portavoce militare, l’aggressore, un giovane palestinese che è rimasto ferito a un ginocchio dagli spari dei militari, è stato catturato. Secondo alcuni media israeliani si tratterebbe di un sedicenne del villaggio di Surif, vicino Hebron. Il soldato israeliano pugnalato avrebbe riportato ferite non gravi. Nel frattempo l’ennesimo appello alla pacificazione è arrivato dal Segretario di Stato americano John Kerry, che ieri ha incontrato a Berlino il premier israeliano Benjamin Netanyahu. L'incontro tra i due leader è durato diverse ore durante le quali si è parlato appunto della ripresa delle ostilità israelo-palestinesi.
Ieri a Berlino il faccia a faccia Kerry-Netanyahu: “Cauto ottimismo” – Kerry all'inizio dell'incontro con Netanyahu ha messo sul tavolo la richiesta prioritaria della fine “dell'istigazione e della violenza”. Poi, dopo la riunione durata 4 ore, ha espresso il suo “cauto ottimismo”, indicando, ma senza specificare, alcuni argomenti che potrebbero avere effetti positivi per la distensione. Argomenti che saranno oggetto degli incontri che Kerry avrà nei prossimi giorni ad Amman con il presidente palestinese Abu Mazen e Abdallah di Giordania, quest'ultimo garante della Spianata delle Moschee. Kerry non ha esitato a sottolineare che quelle riunioni saranno “molto importanti per concordare sui passi che possono essere presi oltre alle condanne e oltre alla retorica” in modo da mettere fine alla violenza. Da parte sua Netanyahu ha ribadito a Kerry che è Abu Mazen a “spargere menzogne su Israele”.