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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Israele minaccia nave di Freedom Flotilla che porta aiuti a Gaza, l’equipaggio: “Non torniamo indietro”

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha detto che l’esercito impedirà alla nave Madleen, di Freedom Flotilla, di raggiungere Gaza. A bordo ci sono diversi civili, tra cui l’attivista Greta Thunberg. La nave porta aiuti umanitari nella Striscia. “Non torneremo indietro”, ha detto l’eurodeputata francese Rima Hassan, anche lei a bordo.
A cura di Luca Pons
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L'esercito israeliano ha ricevuto l'ordine di impedire alla nave Madleen, di Freedom Flotilla, di raggiungere la Striscia di Gaza e consegnare gli aiuti umanitari che trasporta. L'annuncio è arrivato direttamente dal ministro della Difesa Israel Katz, che in una nota ha comunicato di aver dato l'ordine. La nave era salpata da Catania il 1° giugno e a bordo ci sono dodici civili attivisti, tra cui la svedese Greta Thunberg. Il suo obiettivo è raggiungere le coste della Striscia per consegnare degli aiuti alla popolazione colpita dagli attacchi militari israeliani, aggirando il blocco imposto da Tel Aviv.

"Ho dato istruzioni all'Idf di agire affinché la Madleen non raggiunga Gaza", ha dichiarato Katz. "All'antisemita Greta e ai suoi amici dico chiaramente: dovreste tornare indietro perché non raggiungerete Gaza", ha aggiunto, affermando che "lo Stato di Israele non permetterà a nessuno di violare il blocco navale su Gaza, il cui scopo principale è impedire il trasferimento di armi ad Hamas, un’organizzazione terroristica omicida che tiene i nostri ostaggi e commette crimini di guerra".

Sui social, l'equipaggio della nave ha invece segnalato che alle 11.36 di oggi "il tracker della Madleen ha subito interferenze elettroniche" che sono durate circa mezz'ora, e che in seguito ce ne sono state altre. "Stanno disturbando le nostre comunicazioni per preparare un attacco!", hanno proseguito in un post.

L'imbarcazione si trova a circa 150 miglia dalla Striscia. A bordo della nave come detto ci sono – oltre ai membri dell'equipaggio vero e proprio – dodici esponenti della società civile. Tra di loro l'attivista svedese Greta Thunberg, forte promotrice degli scioperi scolastici per il clima dal 2018 (quando aveva appena quindici anni). Ma anche l'europarlamentare francese-palestinese Rima Hassan.

Sui social, Hassan ha detto che l'intenzione delle autorità israeliane è di arrestarli illegalmente. "Quando non avremo più la possibilità di comunicare con voi, conto su di voi per continuare la mobilitazione che è stata così preziosa durante questa traversata: continuate a condividere la nostra campagna, continuate a parlarne con chi vi sta vicino, continuate a lottare per la liberazione della Palestina", ha scritto sui social. "Non torneremo indietro. La nostra azione è legale, è Israele che sta agendo illegalmente".

Hassan, interpellata dall'agenzia francese Afp, ha dichiarato: "Resteremo mobilitati fino all'ultimo minuto, finché Israele non taglierà Internet e le reti. Siamo dodici civili a bordo. Non siamo armati. Abbiamo solo aiuti umanitari".

Un precedente simile nel 2010 terminò con l'intervento israeliano e l'uccisione di dieci civili: si trovavano della nave Mavi Marmara, che faceva a sua volta parte della Freedom Flotilla, e tentò insieme ad altre cinque imbarcazioni di rompere il blocco navale imposto sulla Striscia di Gaza. L'esercito israeliano le attaccò nel Mediterraneo. Sulla nave Mavi Marmara c'erano poco meno 600 passeggeri, e circa quaranta opposero resistenza attiva, secondo quanto ricostruito. Nove furono uccisi quel giorno con colpi di arma da fuoco, mentre un decimo sarebbe morto nel 2014 dopo quattro anni in coma.

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