Isis, attacco contro giacimento di gas: 30 morti. Arrivano i rinforzi a Kobane

Lo Stato Islamico hanno lanciato un attacco ad un giacimento di gas nella zona di Homs, in Siria. Negli scontri sono morti una trentina di uomini dell'esercito del regime siriano. Lo sostiene la tv panaraba Al Arabiya, che cita l'Osservatorio siriano dei diritti umani. Il giacimento di al Shaer era stato riconquistato dall'esercito di Damasco a luglio dopo violenti combattimenti con gli stessi jihadisti. Questi ultimi sarebbero poi entrati in possesso di un caccia del regime di Bashar al Assad. “Lo Stato islamico può contare su alcuni piloti che hanno abbandonato il regime di Assad e su altri catturati durante la conquista degli aeroporti militari” ha dichiarato ad al Jazira il colonnello Mutaz Raslan, ex capo del Consiglio militare dei ribelli.
Primi rinforzi a Kobane
Nel frattempo un gruppo di una cinquantina combattenti dell’Esercito Libero Siriano (Els) è entrato a Kobane, attraverso la Turchia, per sostenere i curdi nella difesa della città, da oltre 40 giorni assediata dall’Isis. E presto a Kobane dovrebbero arrivare anche le truppe curde-irachene, giunte nella notte in Turchia. Non è ancora chiaro il loro numero, ma una fonte curda siriana, Saleh Moslem, copresidente del Partito dell’Unione Democratica curdo-siriana, ha detto ieri sono attesi nelle prossime ore circa 150 peshmerga.
Minaccia attentati per gli USA
L'Isis ha lanciato un appello ai cosiddetti ‘lupi solitari', invitandoli a colpire le scuole internazionali presenti in tutti i paesi musulmani, uccidendo tutti gli insegnanti americani e stranieri. Lo scrive il Site, portale di monitoraggio dell'estremismo islamico online. L'obiettivo è quello di “costringere i diplomatici stranieri” ad abbandonare i Paesi musulmani. L'ambasciata USA in Egitto ha quindi comunicato l’eventuale pericolo ai propri connazionali. "Siti jihadisti hanno recentemente incoraggiato attacchi contro scuole ed insegnanti americani e occidentali in Medio Oriente, menzionando in particolare Gedda in Arabia Saudita e il quartiere di Maadi al Cairo come possibili obiettivi", è stato scritto sul sito della sede diplomatica.