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Inghilterra, finge di avere il cancro per intascare le donazioni degli amici: arrestata

In Inghilterra una donna di 29 anni ha finalmente ammesso davanti al giudice di aver truffato i suoi amici e di aver finto di avere un cancro: questa storia, conclusasi nel mese di novembre 2020, risale però al 2015. Gli amici le avevano donato dei soldi per un matrimonio da favola prima di morire.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si è rasata la testa e ha finto di avere il cancro. Ha raccontato ai giornali la sua presunta "malattia", ma finalmente ha dovuto ammettere la frode davanti alla Corte dei magistrati di Chester nel mese di novembre 202. Toni Standen, 29 anni, ha ammesso di aver "abusato della fiducia dei suoi amici" e ha raccontato che nel 2015 la ragazza aveva detto a due delle sue amiche che i medici le avevano diagnosticato un cancro all'utero. Le amiche hanno voluto aiutarla con i costi delle cure e lei forniva aggiornamenti regolari sul trattamento medico, tanto dettagliati che la sua condizione medica non è mai stata messa in discussione. Durante questo periodo, al padre della ragazza era stato diagnosticato un cancro terminale e lei aveva confidato ai suoi amici che il suo ultimo desiderio era vederla sposata prima di morire.

Detto-fatto: gli amici avevano creato un account GoFundMe per raccogliere ulteriore denaro per il suo matrimonio e la storia aveva raggiunto anche i media locali e nazionali. I suoi amici però hanno dovuto ricredersi dopo il matrimonio: dopo la cerimonia, la ragazza ha ammesso in una telefonata di aver mentito. Gli amici ancora non riescono a spiegarsi come mai la donna abbia mentito e lei ha semplicemente ammesso che il denaro raccolto per il matrimonio è stato utilizzato per finanziare la cerimonia e una vacanza.

La sentenza del giudice

Aveva continuato ad abbellire la storia con bugie su bugie: a chi le stava accanto aveva raccontato di avere poche settimane di vita, che però poi sono diventate mesi. Il giudice ha motivato la scelta di rimborsare le donazioni di 2.000 sterline sostenendo che la donna avrebbe potuto non arricchire la bugia già grave di altri dettagli inventati e strazianti. "Non solo non ti sei fermata – ha asserito il giudice distrettuale Nicholas Sanders -, ma hai continuato a mentire quando avresti potuto smettere in qualunque momento. Hai peggiorato le cose, poi, con interviste ai giornali per suscitare simpatia nell'opinione pubblica". Dopo la sentenza emessa, il giudice ha aggiunto ulteriori parole di biasimo per la condannata. "Qualunque membro della società civile sarebbe sconvolto da quello che hai fatto più che da qualunque altro crimine, ai quali siamo quasi abituati".

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