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Incendi Hawaii, non c’è più posto sull’isola per i cadaveri: camion frigorifero utilizzati come obitorio

A Maui stanno arrivando container frigo che verranno trasformati in obitori: le autorità non sanno dove mettere i tanti cadaveri dell’incendio di inizio mese scoppiato all’isola di Maui.
A cura di Giorgia Venturini
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Quello che resta nell'isola di Maui dopo l'incendio di inizio agosto
Quello che resta nell'isola di Maui dopo l'incendio di inizio agosto

Non c'è più spazio negli obitori per le vittime dell'incendio alla Hawaii scoppiato lo scorso 8 agosto che ha devastato l'isola di Maui. I morti potrebbero essere 480, come riporta il quotidiano Daily Mail, ma le vittime ufficializzate al momento dalla autorità sono 111. Sull'isola resta il problema di dove mettere i cadaveri, molti dei quali irriconoscibili, trovati nelle case bruciate: a Maui stanno arrivando container frigo che verranno trasformati in obitori. E ancora: obitori mobili con cinque camion refrigerati sono stati parcheggiati fuori dall'ufficio del dipartimento di polizia di Maui.

Sopralluoghi solo in una parte della città

Il numero delle vittime purtroppo potrebbe salire di molto: secondo quanto precisato dal sindaco dell'isola Richard Bissen i sopralluoghi hanno interessato al momento solo il 25 per cento della città. Si sta quindi procedendo senza sosta con tutte le altre ispezioni. Da qui l'ipotesi che i morti potrebbero essere molti di più. Certo è che l'incendio ha sterminato molte famiglie, bambini compresi, che non sono riusciti a sfuggire dall'orrore della fiamme. Molte vittime sono state trovate abbracciate.

In queste ore si sta procedendo anche con il riconoscimento dei corpi: spesso sono resti e quindi identificarli è quasi impossibile se non procedendo con il riconoscimento del Dna. Accertare l'identità di tutti i cadaveri richiederà comunque mesi e mesi.

Si è dimesso il capo dell'agenzia emergenza

Intanto nelle scorse ore si è dimesso il capo dell'agenzia per l'emergenze di Maui, Herman Andaya. Le sue dimissioni sono arrivate dopo che è stato accusato di non aver fatto suonare le sirene d'allarme per avertire la popolazione di Lahaina del devastante incendio.

Nei giorni scorsi Andaya si era difeso precisando di non aver attivato il sistema delle sirene di allarme sostenendo che la popolazione, abituata ad essere allertata in caso di tsunami, avrebbe cercato di fuggire verso le aree interne, quindi in direzione dell'incendio. A breve il sindaco ha annunciato che nominerà il nuovo responsabile delle emergenze.

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