In Spagna vietato protestare, la stretta del governo sulle manifestazioni di piazza

In spagna protestare in piazza tra qualche mese sarà sempre più difficile, almeno se andranno in porto le nuove leggi studiate dal governo di Mariano Rajoy. Come spiega Repubblica, infatti, il Ministro degli Interni iberico, José Fernandez Diaz, è in procinto di presentare in Parlamento una nuova legge molto dura e restrittiva contro le manifestazioni di protesta che già sta facendo discutere in tutto il Paese. Così come si presenta adesso in effetti la proposta di legge sembra un chiaro tentativo di mettere il bastone tra le ruote ai numerosi movimenti che si sono formati in questi mesi per contestare i tagli imposti dalla crisi economica impedendone di fatto gli assembramenti nei luoghi del potere politico. La legge del governo spagnolo nel dettaglio si pone l'obiettivo di abolire qualsiasi manifestazione davanti alle sedi istituzionali, sia locali come una'assemblea regionale, sia nazionali come il Congresso e il Senato, ma anche davanti ad altri palazzi del potere come i ministeri. Anche collocare striscioni o bandiere sugli stessi edifici sarà considerato reato grave. In realtà a preoccupare ancora di più movimenti e le opposizioni sono le nuove norme sui poteri di polizia introdotte dalla legge del governo di centrodestra.
Niente immagini degli agenti – La proposta di legge infatti prevede che le denunce degli agenti avranno "presunzione di verità", cioè che dovrà essere il presunto colpevole a dover dimostrare la sua innocenza e non il contrario, mentre viene esteso il ruolo dei vigilantes privati che potranno agire anche al di fuori degli edifici e potranno controllare, perquisire o arrestare un sospetto anche in mezzo alla strada. Infine in materia di reati vengono vietate con pesanti multe le riprese e la diffusione di immagini degli agenti di polizia, mentre anche gli insulti o le minacce contro membri delle forze di polizia saranno considerati "infrazioni gravi".