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Covid 19

In Cina tampone covid per andare al lavoro, su bus e treni, anche per chi è vaccinato

Nella politica di tolleranza zero contro i nuovi focolai covid, a Xian le autorità cinesi hanno imposto tamponi per muoversi sui mezzi pubblici e per andare al lavoro.
A cura di Antonio Palma
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In nuovo aumenti di contagi covid spaventa la Cina tanto che lacune amministrazioni locali hanno deciso di imporre un tampone per andare a lavorare, anche per chi è vaccinato. L’obbligo è scattato per gli abitanti di Xian, città nella Cina centrale capoluogo della provincia dello Shaanxi ed epicentro di un nuovo focolaio di casi di coronavirus. Il piano prevede che ogni lavoratore debba presentare un test molecolare negativo per poter accedere al luogo di lavoro, eseguito 48 prima. Una misura drastica che fa parte di un piano ancora più complesso che prevede tamponi a tappeto in tutta la metropoli che conta una popolazione di circa 10 milioni di abitanti. La scelta dopo che in pochi giorni la città ha fatto segnare 49 casi di positivi al virus Sars cov2. La città ha fatto segnare inoltre 4 casi di variante Omicron, finora però legata solo a casi importati.

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Tra le altre misure anti-contagio entrate in vigore domenica anche misure di prevenzione sui trasporti pubblici extraurbani. I viaggiatori che entrano ed escono dalla città infatti sono tenuti a presentare un certificato di test negativo eseguito nelle 48 ore precedenti mentre i cittadini vengono invitati a non partire se non necessario. Ai residenti senza un tampone negativo può essere rifiutato anche un taxi. Anche l'aeroporto internazionale di Xian ha limitato gli arrivi per i passeggeri provenienti da aree a medio o alto rischio. In una conferenza stampa sabato, le autorità locali hanno spiegato che l’intenzione è di eseguire test covid a tappeto anche in tutti i luoghi pubblici. Intanto da lunedì già chiusi molti luoghi di ritrovo al coperto, inclusi bar, palestre e cinema.

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A complicare la situazione oltre ai focolai di contagio covid anche recenti episodi di febbre emorragica mortale. Per questo il governo della città ha chiuso molte scuole e cancellato le lezioni in presenza nelle scuole primarie, secondarie e negli asili nido. Nella sua politica di tolleranza zero, lo scorso fine settimana alcuni quartieri del distretto di Yanta, nel centro della città, sono stati addirittura chiusi e posti in lockdwn per prevenire possibili contagi.

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