8 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Immigrati, vertice europeo per decidere il meccanismo di redistribuzione dei rifugiati

Il presidente del Consiglio europeo apre i lavori del vertice a Bruxelles: “Non c’è accordo tra gli Stati membri”. Renzi: “Accogliere rifugiati, gli altri a casa”.
A cura di Antonio Palma
8 CONDIVISIONI
Immagine

Ore 17.15 – Tusk: “Non c’è consenso tra gli Stati dell’Ue sulle quote obbligatorie”. Il presidente di turno del Consiglio europeo, Donald Tusk, aprendo i lavori del vertice a Bruxelles ha detto che non c'è accordo tra gli Stati membri per le quote obbligatorie. Visto che non c’è consenso, ha detto Tusk, l’Unione europea è costretta ad abbandonare l’idea di imporre delle quote per una ripartizione di richiedenti asilo arrivati in Italia e in Grecia. Il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato che oggi “non abbiamo bisogno di dichiarazioni vuote sulla solidarietà, ma di atti e numeri”. Il premier italiano Matteo Renzi, invece, arrivando al vertice si è detto ottimista che il nostro Paese possa far sentire la propria voce sui migranti. “Vediamo come sarà concluso l'accordo. Finora c'è stato un buon lavoro. Non è più un tema dell'Italia o del Mediterraneo, ma di tutta l'Europa”, ha detto Renzi. Il premier ha aggiunto che “ci sono tante possibilità in questa discussione”. “Qualcuno pensa che si possa fare costantemente campagna elettorale – ha detto Renzi ai cronisti -. A me interessa difendere l'Italia e gli italiani e questo deve essere l'obiettivo indipendentemente dal colore politico”.

UPDATE – Zaia: “Prefetti devono ribellarsi”. Maroni: “Incontro con Renzi inutile”. “L'incontro con Renzi è stato assolutamente deludente e inutile: nessuna risposta concreta ai problemi. Continua il caos immigrazione. Il premier ha chiesto unità ma sono solo chiacchiere, io chiedo risposte concrete a piani concreti”, questo il commento del presidente della Lombardia, Roberto Maroni, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sui migranti. Anche la posizione del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, non sembra lasciare molti margini di trattativa. Secondo Zaia, infatti, “i prefetti devono ribellarsi, rispettare le istanze dei territori, rappresentare, nel mio caso, i veneti fino in fondo e non rispondere più al telefono al governo”. “Sull'immigrazione paghiamo l'incapacità di un governo che non si è accorto che nel 2012 aveva 13mila immigrati, 43mila nel 2013, 170mila nel 2014 e oggi 200mila”, ha proseguito Zaia arrivando a Palazzo Chigi. Al termine dell’incontro con Renzi un commento è arrivato anche da parte del presidente della conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, secondo il quale sulla vicenda immigrazione “servirebbe più spirito nazionale e meno spirito di parte”.

UPDATE – Renzi: "Accogliere rifugiati, gli altri a casa". "I richiedenti asilo si accolgono, i migranti economici vengano rimpatriati" così il Premier Matteo Renzi ha ribadito la posizione del Governo italiano sulla questione migranti a poche ore dal vertice europeo che deciderà sul meccanismo di redistribuzione dei rifugiati. Incontrando a Palazzo Chigi le Regioni sulla situazione immigrazione nel nostro Paese, il Premier ha spiegato che "sul tema dell'accoglienza ci vogliono soluzioni che rispondano a requisiti etici e criteri di ragionevolezza". "Ci vuole condivisione in Europa. E più l'Italia si mostra compatta, meglio è. Siamo un Paese serio, solido, la cui risposta sul tema immigrazione deve essere condivisa e congiunta" ha proseguito Renzi, aggiungendo: "Ci sono due modi di procedere, uno è quello di rinfacciarsi il passato, ma questo non porta a niente. L'altro è quello di provare insieme a risolvere un problema". "Per la prima volta l'Europa riconosce il problema immigrazione, si apre una finestra di opportunità e la Sicilia è la frontiera non solo d'Italia, ma di Europa" ha concluso il Premier.

Non solo la crisi delle Grecia, sul tavolo del vertice dei capi di Stato e di governo Ue in programma oggi e domani a Bruxelles anche la questione migranti, uno dei temi principali della discussione politica italiana nelle ultime settimane. Si tratta in effetti di un appuntamento importantissimo perché durante la riunione si deciderà il meccanismo di redistribuzione di 40mila rifugiati siriani ed eritrei dall'Italia e dalla Grecia verso gli altri paesi Ue. Dopo giorni di trattative e nonostante le opposizioni di alcuni Stati, l'ultima bozza dell'accordo ribadiva che "Tutti i paesi membri parteciperanno" al meccanismo di redistribuzione delle "40 mila persone in chiaro bisogno di protezione internazionale". Lo stesso testo conferma che si tratta di circa 24mila rifugiati dall'Italia e 16mila dalla Grecia e che la redistribuzione dovrà essere effettuata in due anni. La bozza di accordo ricorda la necessità che "tutti gli Stati membri si accorderanno entro la fine di luglio sulla distribuzione di queste persone". In realtà sono ancora molti i paesi che si oppongono all'obbligatorietà e alle quote di rifugiati da accogliere, pur accettando teoricamente il principio di solidarietà.

Jean-Claude Juncker "difenderà fermamente la proposta della Commissione sull'immigrazione e asilo che, è ciò che serve a garantire un giusto equilibrio fra i principi di solidarietà e di responsabilità" ha affermato Il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans. "Se costretti a fare da soli non ci tireremo indietro" ha ribadito però ieri Renzi, aggiungendo: "Non rinunceremo a salvare nemmeno una vita, perché abbiamo sulle nostre spalle secoli di civiltà ai quali non rinunciamo per un punto di gradimento: la vita vale più di un sondaggio. Ma avere una risposta europea serve innanzitutto all'Europa, prima che all'Italia". Dalle indiscrezioni della vigilia però pare che nonostante le proteste iniziali tutti i Paesi siano ormai pronti a firmare l'accordo che mette in discussione per la prima volta alcuni principi del regolamento di Dublino.

Per il nostro Paese secondo la nuova bozza c'è anche il compito di creare dei cosiddetti "hotspot", collocati nelle nazioni dove sbarcano più migranti con il compito di determinare chi ha diritto alla protezione internazionale e chi no. Chi non avrà diritto all'asilo e risulterà essere un "migrante economico", dovrà essere immediatamente rimpatriato, anche con l'uso di finanziamenti comunitari e con i mezzi Frontex. I dettagli sulla realizzazione degli hotspot però saranno fissati dalla Commissione Ue a luglio.

8 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views