Il Subcomandante Marcos scrive ai manifestanti turchi: “Sono con voi”

La guerriglia turca sta tenendo con il fiato sospeso milioni di cittadini in tutto il mondo, fortemente indignati dall'uso della repressione in un Paese fino ad ora considerato come un modello democratico. Le immagini degli scontri, dei feriti, degli arresti e in generale degli abusi hanno rapidamente raggiunto il Sudamerica, in particolare il Messico. Il subcomandante Marcos, rivoluzionario e leader dell'esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Ezln) ha scritto una lettera di solidarietà agli attivisti turchi.
A tutti i cittadini del mondo,
fratelli, sorelle, donne, uomini, persone senza fissa dimora, persone povere,
Ci hanno chiesto quanti sono gli zapatisti, e abbiamo sempre detto loro che sono centinaia di migliaia di persone là fuori che lottano per i loro diritti e le libertà. Ora, oggi, sentiamo che sulle terre anatoliche, la terra dei turchi, curdi, circassi, armeni, Laz, e molti di più di quanto io possa contare, ci sono migliaia di persone in maschera che vogliono vivere con onore per salvare la libertà. Come i fratelli curdi, compagni che hanno combattuto una lotta onorevole. Sapevamo che non eravamo isolati, eravamo milioni di noi là fuori e oggi non siamo soli da quando abbiamo iniziato a combattere. Oggi ci stiamo moltiplicando. Sentiamo che le persone in Turchia urla “Ya Basta!” e sono in rivolta per difendere la loro dignità contro l’oppressiva sentenza del governo turco. La Grande Istanbul, capitale di grandi maestri nel corso della storia, è oggi la capitale della rivolta, ed è diventata la voce degli oppressi. Vediamo per le strade della grande Istanbul una città di donne, bambini, uomini, omosessuali, curdi, armeni, cristiani e musulmani. Quelli che sono stati umiliati, oppressi, ignorati per decenni dal loro governo ora dicono “siamo qui.” Siamo entusiasti!
Non abbiamo mai voluto un nuovo governo o un nuovo primo ministro. Abbiamo solo chiesto rispetto. Volevamo che il governo rispettasse le nostre richieste di libertà, democrazia e giustizia. Per questo in Turchia resistono da giorni: ora partendo da quello in carica, e a seguire tutti i governi che saranno al potere, noi vogliamo che si rispettino le nostre richieste di libertà, democrazia e giustizia! E se non lo fai, noi, che siamo i proprietari dei diritti e delle libertà, staremo contro di te, ci batteremo per le strade fino a quando non impari a rispettarci. Non vogliamo troppo, vogliamo solo che siano rispettati i nostri diritti. Perché sappiamo come vogliamo vivere, sappiamo bene come vogliamo governare e essere governati. Noi vogliamo governare noi stessi e decidere di noi stessi.
E noi da qui accogliamo i cittadini turchi che si battono per una vita onorevole, e vogliamo dire che il fuoco della rivolta si è riscaldato in Chiapas. Solidarietà a quelli che hanno salvato la storia del passato e del futuro e che sono indotti a salvarla dal presente.
Dal subcomandante Marcos in solidarietà al Movimento in Turchia.