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Il Parlamento pakistano sul blitz di Abbottabad: “Violata la sovranità del nostro Paese”

Il Parlamento pakistano ha approvato una risoluzione in cui ha condannato l’operazione statunitense che ha portato all’uccisione di Bin Laden. Nel documento anche la volontà di rivedere gli accordi con Washington.
A cura di Alfonso Biondi
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Militari in Pakistan

A seguito dell'uccisione di Osama Bin Laden, i rapporti tra Pakistan e Stati Uniti s'erano parecchio raffreddati. E la situazione è decisamente destinata a peggiorare dopo la risoluzione di 12 punti approvata nella notte dal Parlamento pakistano in sessione congiunta. Il Parlamento, dopo un lunghissimo dibattito di circa 10 ore con i vertici dei servizi segreti e dell'esercito, ha condannato duramente l'azione unilaterale americana con la quale lo scorso 2 maggio  è stato rintracciato e ucciso Osama Bin Laden ad Abbottabad. Secondo il testo approvato dall'aula l'operazione degli Stati Uniti rappresenta "una violazione della sovranità del Pakistan".

Dal documento si apprende anche verrà istituita una commissione parlamentare d'inchiesta al fine di "accertare eventuali responsabilità e suggerire misure necessarie per evitare che si ripetano simili incidenti". Il Parlamento ha chiesto che nelle aree tribali al confine con l'Afghanistan cessino gli attacchi con i droni (velivoli militari privi di pilota) da parte degli Stati Uniti.

Probabilmente sulla decisione ha influito in maniera decisiva quanto accaduto ieri in Waziristan, dove un drone della Cia è entrato in azione uccidendo 4 sospetti militanti. L'aula ha anche optato per una generale revisione dei rapporti con l'America, dichiarandosi pronta anche a sospendere il transito dei convogli di rifornimenti della Nato diretti in Afghanistan.

Alla seduta ha partecipato anche il generale Ahmad Shuja Pasha, numero uno dei servizi segreti di Islamabad (Isi). Il generale è stato costretto ad ammettere "un vuoto di intelligence" che ha permesso agli statunitensi di portare a termine l'operazione contro Bin Laden, un vuoto reso ancora più imbarazzante dal fatto che lo sceicco si nascondesse a un km da una famosa accademia militare. Anche per questo motivo, secondo la stampa locale, Ahmad Shuja Pasha si sarebbe detto pronto a rassegnare le dimissioni. Intanto il capo di stato maggiore dell'Esercito Ashfaq Kayani ha deciso di annullare la sua visita negli Stati Uniti prevista tra 8 giorni.

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