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Il ginecologo olandese Jos Beek usò il suo sperma per fecondare le pazienti: almeno 21 i figli

Il ginecologo olandese Jos Beek ha usato il suo sperma per fecondare decine di donne tra il 1973 e il 1978. Le pazienti avevano fatto ricorso alla fecondazione eterologa. Il medico deceduto nel 2019 sarebbe il padre di 21 persone.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il ginecologo olandese Jos Beek avrebbe usato il proprio sperma per far rimanere incinte decine di donne nei Paesi Bassi tra gli anni Settanta e Ottanta. Beek, deceduto nel 2019, sarebbe il padre di almeno 21 bambini concepiti con il suo sperma all'insaputa delle paziente in cura presso l'ospedale in cui lavorava. Si sospetta però che i figli biologici del ginecologo siano più di quelli attualmente individuati. Le pazienti si erano rivolte a Beek per sottoporsi a un trattamento di procreazione assistita.  Tra il 1973 e il 1998, l'uomo aveva lavorato nell'ospedale Leiderdorp, a pochi chilometri a nord dell'Aia. In quel periodo aveva assistito decine di coppie che non riuscivano ad avere figli. Proprio lui si è occupato dei cicli di fecondazione eterologa, la procedura con la quale le coppie chiedono l'uso dello sperma di un donatore anonimo per fecondare gli ovociti della paziente.

Lo scorso gennaio l'ospedale Alrjine, che ha inglobato quello di Leiderdrop, ha commissionato un'indagine indipendente in seguito alle richieste dell'organizzazione FIOM che si occupa di rintracciare i genitori biologici di persone concepite e nate grazie a procreazione assistita. I test del DNA sui figli nati con questa procedura avevano evidenziato tracce compatibili con quello di Beek: circa 21 persone la cui paternità biologica era la stessa tra il 1973 e il 1986. Secondo le prime indagini, nessuno nell'ospedale era al corrente di ciò  che stava accadendo in quegli anni.

Secondo quanto dichiarato dal personale dell'ospedale, negli anni in cui il ginecologo operava le tecniche di procreazione assistita erano ancora in fase di sviluppo e vi era una regolamentazione lacunosa e poco chiaro. Per questo il medico potrebbe aver agito indisturbato, usando il proprio sperma per fecondare almeno 20 donne. Le cartelle cliniche di quei decenni non esistono più e pertanto l'ospedale ha chiesto alle persone interessate da trattamenti di procreazione assistita in quegli anni di presentarsi per avere ulteriori informazioni.

Beek non è l'unico ginecologo olandese coinvolto in una vicenda simile. Nel 2020 era stato scoperto un altro medico olandese, Jan Wildschut, morto nel 2009, che aveva usato il proprio sperma per fecondare 17 donne in cura presso le cliniche nelle quali aveva lavorato. Nel 2017 era stata avviata un'indagine su Jan Karbaat, direttore di due cliniche di Rotterdam tra il 1964 e il 2009, padre biologico di almeno 75 bambini.

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