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Guerra in Ucraina

I soldi promessi da Abramovich dalla vendita del Chelsea non andranno solo agli ucraini

I soldi promessi da Roman Abramovich, proventi della vendita del Chelsea, non saranno destinati solo agli ucraini. Secondo il The Guardian verranno utilizzati anche per i soldati russi e le loro famiglie.
A cura di Ilaria Quattrone
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Non solo alle famiglie ucraine, ma anche ai soldati russi e alle loro famiglie: sarebbe così Roman Abramovich, oligarca russo, utilizzerebbe i proventi della vendita del Chelsea. A rivelarlo è il The Guardian. Nella giornata di ieri, mercoledì 2 marzo, l'imprenditore ha infatti confermato che i soldi sarebbero stati utilizzati per tutte le vittime della guerra in Ucraina lasciando quindi intendere che non sarebbero stati usati solo per i cittadini ucraini.

I soldi utilizzati anche per i soldati russi feriti e le loro famiglie

Alcune fonti vicine ad Abramovich avrebbero quindi riferito che i soldi potrebbero essere utilizzati anche per i soldati russi feriti oltre che per le loro famiglie. Il Guardian specifica che il fondo infatti sarà destinato a tutte le vittime della guerra senza fare alcuna distinzione sulle radici e le origini dei soldati. Per il momento non sarebbero stati offerti altri dettagli, ma il team che sta lavorando al procedimento sta cercando di capire il da farsi.

La vendita del Chelsea

Punto saliente è anche capire quanti soldi arriveranno dalla vendita e soprattutto come sarà detratto l'importo netto da qualsiasi tipo di transizione. Sempre secondo il giornale britannico, sembrerebbe che l'imprenditore russa voglia quasi quattro miliardi di sterline, secondo però alcuni esperti finanziari è poco probabile che i possibili acquirenti – sarebbero almeno tre – paghino più di due miliardi di sterline. Sembrerebbe che la decisione di Abramovich di vendere il Chelsea sia condizionata dalle sanzioni nei confronti degli oligarchi russi. Il timore dell'imprenditore è di essere inserito presto nella lista della Gran Bretagna. Il magnate ha sempre negato qualsiasi tipo di legame con il presidente russo Vladimir Putin, nonostante venga considerato tra gli uomini più vicini. Alcuni parlamentari sostengono che la sua volontà di vendere la squadra sia proprio per evitare le sanzioni. Qualora questo avvenisse, non potrebbe vendere la squadra. Per il momento, le parti sono state invitate a presentare un'offerta entro il 15 marzo.

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