Guerra Ucraina, vertice tra Putin, Zelensky e Trump. Mosca: “Non deve esserci nessun altro Paese”

Mosca ha chiarito che i negoziati diretti previsti per lunedì a Istanbul tra le delegazioni russa e ucraina non vedranno la partecipazione diretta di Paesi terzi. Secondo il Cremlino, i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Francia, menzionati dall’inviato americano Keith Kellogg, potranno eventualmente partecipare solo a consultazioni separate tra di loro. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha ribadito che non è prevista alcuna mediazione da parte della Turchia o di altre nazioni, sottolineando così la volontà di Mosca di mantenere un canale negoziale diretto con Kiev senza interferenze esterne.
Il vertice a 3 tra Putin, Zelensky e Trump
Nel frattempo, si riaccende l’ipotesi di un vertice trilaterale tra il presidente russo Vladimir Putin, il leader ucraino Volodymyr Zelensky e l’ex presidente americano Donald Trump, con la Turchia pronta a ospitare l’incontro. L’idea è stata rilanciata dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che ha parlato di un possibile summit successivo alla nuova sessione di negoziati in programma a Istanbul il 2 giugno.
Fidan, che ha incontrato Zelensky a Kiev, ha esortato tutte le parti coinvolte a rinnovare l’impegno diplomatico, evidenziando come i colloqui possano ancora produrre risultati concreti e prospettare una pace duratura entro l’anno. L’ipotesi di questo incontro era già stata avanzata in occasione del primo round di trattative tenutosi il 16 maggio a Istanbul, ma la reticenza di Putin a partecipare a un summit con Zelensky e Trump aveva finora impedito la sua realizzazione.
Cosa dice la Russia sui negoziati per la pace
Dal Cremlino, il portavoce Dmitry Peskov ha ribadito che Putin è disposto a partecipare a un vertice trilaterale solo a condizione che i negoziati diretti tra Russia e Ucraina, in programma a Istanbul, producano risultati tangibili. Questa posizione conferma l’importanza attribuita da Mosca all’avanzamento concreto delle trattative bilaterali come presupposto imprescindibile per qualsiasi passo successivo di natura politica o diplomatica.
Macron: "L'Ucraina è un test di credibilità per gli Usa"
Sul fronte occidentale, il presidente francese Emmanuel Macron ha posto l’accento sulla possibilità di sanzionare la Russia nel caso in cui Mosca rifiutasse un cessate il fuoco in Ucraina. Durante una visita a Singapore, Macron ha definito questa eventuale azione come un vero e proprio ‘test di credibilità' per l’amministrazione americana guidata da Donald Trump.
Il presidente francese ha spiegato di aver recentemente parlato con Trump, il quale ha manifestato una crescente impazienza rispetto alla situazione. Macron ha dunque sollevato la questione decisiva: gli Stati Uniti sono pronti a confermare il proprio impegno a imporre sanzioni se la Russia continuerà a rifiutare la pace? Questa domanda resta aperta e rappresenta un nodo cruciale per l’evoluzione futura del conflitto e degli sforzi diplomatici in corso.