Guerra in Libia: avanzata dell’esercito di Gheddafi. L’Italia valuta sui bombardamenti

Prosegue la guerra in Libia. Le forze di Muammar Gheddafi si sono spinte in avanti verso la città orientale di Ajdabiya, alle porte della roccaforte dell'opposizione a Bengasi, dopo i pesanti bombardamenti che hanno vista protagonista Misurata, con cinque morti tra le fila dei ribelli. La città nell'ovest del Paese è ormai allo stremo, assediata e bombardata senza sosta da un mese e mezzo dalle truppe del rais. Un brutto colpo per il Consiglio Nazionale di Transizione, che oggi era avanzato per molte decine di chilometri verso ovest, in direzione della località petrolifera di Brega. Per la prima volta da mercoledì, i pro-democratici avevano permesso ai giornalisti a uscire da Ajdabiya e ad avvicinarsi al fronte sulla strada che collega le due città, distanti circa 80 chilometri. "Hanno iniziato a lanciare razzi e granate sulla città. Ci sono stati successivamente combattimenti violenti sulla strada" ha riferito un portavoce dei ribelli a proposito dell'attacco subito dalle forze lealiste, lamentandosi nuovamente delle forze delle Nazioni Unite, non all'altezza di "assolvere la missione di proteggere i civili". Dichiarazioni rese ancora più aspre dopo i bombardamenti ONU che hanno ucciso per errore 4 persone, due insorti e due medici.
Il precipitare della crisi libica ha portato la Lega Araba a indire per il 14 aprile al Cairo una conferenza internazionale alla quale parteciperanno il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon, il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton e il presidente della commissione dell'Unione Africana, Jean Ping. L'Alto rappresentante della politica estera della Ue ha certificato la disponibilità della Comunità europea a promuovere una operazione militare di appoggio umanitario in Libia, in una missiva inviata a Ban Ki Moon.
Nel frattempo, l'Italia stabilirà a metà della prossima settimana, dopo il summit con Francia e Gran Bretagna, se prendere parte ai bombardamenti in Libia. "Il governo esaminerà le richieste degli alleati e poi nella sua autonomia farà una scelta – ha detto Il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa a Repubblica – anche se l'orientamento è quello di continuare ad appoggiare la missione senza un coinvolgimento diretto nei raid contro le truppe di Gheddafi" anche perché, ha aggiunto La Russa, "non ci è arrivata una richiesta tassativa, ma c'è stata inoltrata in via informale una sollecitazione per un nostro maggiore coinvolgimento nelle operazioni militari in Libia".