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Guantanamo non chiude, Obama autorizza nuovi processi militari

Il carcere milatare di Guantanamo non sarà chiuso. Il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, fa retromarcia su uno dei punti fondamentali del suo programma elettorale: la chiusura del lager cubano in cui vengono detenuti sospettati di terrorismo internazionale.
A cura di Alessio Viscardi
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La chiusura del carcere militare americano di Guantanamo, ubicato sull'isola di Cuba, dove centinaia di detenuti vengono sequestrati dagli Stati Uniti per la prevenzioni di atti terroristici – soprattutto di terrorismo islamico – era uno dei punti cardine del programma di Barak Obama, durante la corsa alle elezioni presidenziali del 2008. Invece, a tre anni di distanza, la roccaforte rimane in attività e nuovi processi militari sono previsti ne confronti dei suoi detenuti. La Casa Bianca lo ha comunicato ieri, sancendo che le resistenze alla volontà del Presidente degli Stati Uniti sono prevalse sui buoni propositi.

Sebbene il presidente Obama, nell'ordine esecutivo diffuso nella giornata di ieri, ribadisca la volontà di chiudere Guantanamo, si dice cosciente che al momento non esistono le condizioni necessarie a trasferire i detenuti su suolo americano per sottoporli ad un regolare processo civile. Lo status giuridico dei reclusi a Guatanamo, infatti, non è definito. Si tratta principalmente di persone catturate dall'intelligence della Cia e sospettate di terrorismo, ma su cui non esistono prove certe. Inoltre, spesso sono cittadini di paesi stranieri, prelevati dalle proprie dimore dall'esercito americano. Insomma, non esiste una fattispecie giuridica che giustifichi tale trattamento, se non la ragion di stato e la necessità di prevenzione del terrorismo internazionale.

Nei primi mesi del proprio mandato. Barak Obama ha cercato di smantellare il carcere militare, trovando insuperabili ostacoli sul proprio percorso. Basti pensare che il Congresso americano ha impedito che Khalid Shaikh Mohammed, considerato la mente dietro gli attentati dell'11 settembre 2001, potesse essere processato in un tribunale di New York. Non tutti i detenuti di Guantanamo sono accusati di crimini specifici e la loro detenzione può essere considerata “preventiva”. Per tutti coloro che non sono incriminati, una commissione dovrà decidere entro l'anno se la loro libertà possa costituire una minaccia per il paese. Altrimenti, dovranno essere liberati. Infine, ai detenuti verrà permesso di avere l'assistenza di un legale – nel rispetto della Convenzione di Ginevra.

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