Grecia devastata dagli incendi, fiamme alle porte di Atene e centinaia di evacuazioni: chiesto aiuto all’UE

La Grecia è colpita da cinque gravi incendi, con evacuazioni in Attica, Evia, Creta e altre zone. Le fiamme, alimentate da caldo estremo e forti venti, hanno causato danni enormi e feriti tra i vigili del fuoco. Chiesto aiuto all’UE.
A cura di Davide Falcioni
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In Grecia è di nuovo emergenza incendi. Cinque vasti roghi stanno interessando il Paese, alimentati da un’ondata di caldo estremo e da venti violenti che rendono le operazioni di contenimento particolarmente difficili. Le autorità sono state costrette a evacuare centinaia di residenti in diverse zone, inclusa un’area situata a soli 30 chilometri a nord di Atene. L’odore del fumo ha raggiunto persino il centro della capitale, mentre il governo ha chiesto aiuto all’Unione Europea, attivando il Meccanismo di Protezione Civile per ottenere supporto aereo con sei ulteriori velivoli antincendio.

Emergenza attiva in Attica, Evia, Creta e altre regioni

In Attica, un vasto incendio partito sabato dalla località di Afidnes si è rapidamente esteso verso Drosopigi, Kryoneri e Agios Stefanos. Centinaia di vigili del fuoco, supportati da elicotteri e aerei cisterna, stanno ancora lavorando per contenere i numerosi focolai attivi. Anche se il fronte principale sembra sotto controllo, la situazione resta critica.

A Evia, uno dei fronti più preoccupanti: un incendio nei pressi di Pissona è completamente sfuggito al controllo e avanza verso Afrati. Villaggi come Pournos e Mistros sono rimasti senza elettricità dopo che le fiamme hanno distrutto tralicci e linee elettriche. Sei vigili del fuoco sono stati ricoverati per ustioni e intossicazione da fumo.

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Situazione drammatica anche sull’isola di Citera, dove un terzo incendio ha avvolto vaste aree, spingendo le autorità a evacuare diversi insediamenti. La guardia costiera, assistita da imbarcazioni private, ha tratto in salvo 139 persone bloccate sulla spiaggia di Limnionas.

Nel Peloponneso, un altro fronte è attivo nella zona di Polithea, a Trifylia, mentre a Creta, nel distretto di Chania, due focolai divampati nella zona di Temenia hanno distrutto almeno due abitazioni.

Il Ministro: "Vite a rischio, danni incalcolabili"

Il Ministro della Crisi Climatica e della Protezione Civile, Giannis Kefalogiannis, ha parlato di "distruzione incalcolabile", sottolineando come "vite umane siano state messe in pericolo, proprietà siano state distrutte e aree forestali cancellate dalle fiamme". Le alte temperature – previste fino a 44°C – e i venti intensi stanno peggiorando una situazione già fuori controllo.

Cinque allerte di emergenza sono state emesse tramite il sistema nazionale 112, invitando le persone ad abbandonare le loro abitazioni in diverse località. In totale, sono impiegati centinaia di pompieri, decine di mezzi e numerosi aerei antincendio in tutte le zone colpite.

Rischio incendi in tutto il Paese

La Protezione Civile ha avvertito che il rischio incendi resta altissimo in gran parte del territorio: dalle Isole Ionie alla Grecia Occidentale, dal Peloponneso all’Epiro, dalla Macedonia Orientale alla Tracia, fino a Creta e al Dodecaneso. Solo lo scorso mese, un incendio sull’isola di Chio ha bruciato oltre 4.700 ettari di vegetazione. A inizio luglio, a Creta, erano stati evacuati 5.000 turisti.

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