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Gli Usa vogliono destinare all’Ucraina 350 miliardi russi bloccati nel mondo: il piano di Joe Biden

Nell’incontro tra Joe Biden e Giorgia Meloni si sarebbe discussa la possibilità di utilizzare l’acquisto dei bond ucraini per sbloccare i 350 miliardi russi bloccati nelle banche di tutto il mondo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Nel corso dell'incontro con la premier italiana Giorgia Meloni, il presidente americano Joe Biden ha fatto riferimento al tema dei miliardi russi congelati in tutto il mondo, non solo in Europa. Il discorso è stato centrale nei colloqui tra Meloni e il presidente Usa alla Casa Bianca. Biden ha fatto riferimento in modo netto a 350 miliardi di dollari russi ora bloccati che prossimamente potrebbero andare al governo di Kiev come riparazione dei danni di guerra.

Il ragionamento, scrive il Corriere della Sera, sarebbe il seguente: bisogna prendere una decisione in fretta per chiarire la sorte dei miliardi di dollari russi congelati in diverse banche del mondo e non solo in Europa. Almeno altri 50 miliardi sono immobilizzati tra Giappone, Canada e America. La decisione sul denaro fermo, secondo Biden, risulta "necessaria". Non a caso, infatti, parla di "legacy personale" della sua carriera politica, facendo affiorare anche l'ipotesi che a fine anno vi sia Trump e non lui alla guida degli Stati Uniti. 

Meloni e Biden hanno quindi discusso dei passi avanti dei diversi Paesi del G7 in vista della prossima decisione di giugno. Uno schema finanziario e legale che porterebbe l'Ucraina ad emettere titoli di Stato legati ai danni di guerra subiti da Mosca nel corso dei prossimi sei o sette anni, una misura pari a circa 50 miliardi di dollari l'anno secondo le stime.

La garanzia dei titoli per gli acquirenti (che sarebbero, tra gli altri, gli Stati del G7), sarebbero i fondi russi finora congelati. Se la Russia alla fine della guerra non pagasse i danni all’economia ucraina, oltre 480 milioni secondo quanto finora stimato, allora ci sarebbe uno strumento giuridico per rifarsi su almeno 350 miliardi di dollari di Mosca, che andrebbero non all’Ucraina, ma ai Paesi che avrebbero sottoscritto i bond ucraini.

Anche Francia e Germania hanno asserito che le obbligazioni di diritto internazionale in capo alla Russia per ripagare i danni causati a Kiev sono chiare: i 7 Paesi del foro che presiede l’Italia mettono nero su bianco un’obbligazione futura che prevede che fino al vertice in Puglia si continuerà a lavorare "su tutte le possibili strade giuridiche di diritto internazionale per far sì che i fondi sovrani russi vengano usati per sostenere l’Ucraina".

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