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Gli 007 israeliani contro Netanyahu: “Stanchi di spiare i palestinesi e occuparne i territori”

Un’unità speciale dei servizi segreti israeliani ha espresso la sua contrarietà allo spionaggio dei cittadini palestinesi della Cisgiordania.
A cura di Davide Falcioni
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Si chiama "8200", è il nome di uno dei più prestigiosi reparti di intelligence israeliani e – dopo anni di spionaggio ai danni dei cittadini palestinesi – hanno deciso di dire basta, divulgando una nota che ha dell'incredibile ed è stata indirizzata al primo ministro Benyamin Netanyahu. "Siamo stanchi di spiare i palestinesi della Cisgiordania": è questo il tono del messaggio inviato al premier. Il gesto è stato apprezzato da un portavoce dell'Autorità Nazionale Palestinese, che lo ha definito un "atto di moralità". Gli 007 scrivono che quando si erano arruolati erano convinti che il loro compito fosse essenzialmente preventivo, cioè legato allo sforzo costante di impedire attentati e di salvare vite innocenti. Col passare degli anni sono giunti tuttavia alla conclusione che la finalità principale del loro lavoro è "perpetuare l'occupazione militare israeliana nei Territori". Quindi l'incredibile annuncio: non presteranno più servizio nella ‘8200' anche se prevedibilmente saranno oggetto di ritorsioni. Molti di loro sono impiegati in compagnie high-tech, dove adesso rischiano di diventare ‘indesiderati'. "La popolazione palestinese è del tutto esposta allo spionaggio e al controllo dell'intelligence israeliana" sostengono i 43 firmatari, in gran parte ufficiali, tutti specializzati nel monitoraggio di telefonate, messaggi fax o sms, comunicazioni via web o anche in codice. "Diversamente da quanto avviene per i cittadini israeliani – proseguono – nei loro riguardi non c'è alcun controllo sui sistemi di raccolta delle informazioni e sul loro uso, che siano coinvolti in violenze oppure no". Le vite di persone innocenti – avvertono questi veterani della Unità 8200 – possono essere stravolte, su iniziativa di militari di leva appena ventenni. Il materiale raccolto, aggiungono, "può essere utilizzato per persecuzioni politiche o per stimolare divisioni nella società palestinese".

Non è un caso che la lettera sia "trapelata". La missiva, originariamente indirizzata al capo del governo, è infatti stata ripresa da tutti i principali media del paese e ovviamente anche da quelli palestinesi. Secondo gli 007 "pentiti" molti agenti cercano tra i palestinesi chi possa essere ricattato: per le preferenze sessuali, per tradimenti coniugali, o perché in stato di necessità economica. Anche se del tutto innocenti, rischiano comunque di cadere nelle reti dell'intelligence israeliana se per loro sfortuna fra i loro conoscenti ci sono elementi che interessano direttamente i servizi segreti. "Mi sembrava – ha confessato a Yediot Ahronot uno dei veterani dell'Unità – di essermi trasformato in uno dei protagonisti de ‘Le vite degli altri' ", il film sulle attività della Stasi, l'onnipresente polizia segreta nella Germania Est.

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