Gaza, raid israeliano contro le tende di sfollati: 16 morti. Colpita anche residenza dell’OMS

Altra notte da incubo a Gaza. Nelle scorse ore un raid israeliano ha attaccato un accampamento di tende uccidendo almeno 16 persone e ferendone 25. Nelle tende c'erano palestinesi sfollati da altre aree a Nord della Striscia. Dalle prime informazioni si tratterebbe nel campo di al Shati.
Quello che rivelano le autorità sanitarie – e come riporta il Guardian – ad aprire il fuoco sono stati dei carri armati dell'Esercito (Idf). Al momento non c'è nessun commento da parte di Israele. Ma non solo carri armati: l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fatto sapere che ieri lunedì 21 luglio l'esercito israeliano ha attaccato la residenza del personale e il magazzino principale a Deir al-Balah, compromettendo le sue operazioni a Gaza. Sempre nella giornata di ieri il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che sono i palestinesi morti nel corso della giornata sono stati almeno 130 e più di mille sono rimasti feriti sempre a causa degli attacchi militari e degli spari israeliani sul territorio. Inoltre i raid aerei hanno causato un incendio e ingenti danni, mettendo in pericolo il personale e le loro famiglie, compresi i bambini.
Intanto l'Associazione dei giornalisti dell'agenzia France Presse (AFP) ha dichiarato che i suoi colleghi che operano nella Striscia di Gaza sono a serio rischio di fame e che quindi gli ultimi reporter rischiano di morire. Secondo la dichiarazione, i giornalisti dell'agenzia di stampa a Gaza hanno recentemente avvertito che non hanno piu' abbastanza forza per lavorare. Come spiega il sindacato, i giornalisti ricevono uno stipendio mensile ma a Gaza non c'è più nulla da comprare: "La loro situazione sta peggiorando". E l'AFP precisa: "Sono giovani e la loro forza li sta abbandonando. La maggior parte non ha più la capacità fisica di viaggiare nell'enclave per svolgere il proprio lavoro. Le loro strazianti richieste di aiuto sono ormai quotidiane". Infine l'agenzia ha aggiunto che sta lavorando per evacuare i giornalisti freelance rimasti e le loro famiglie da Gaza, "nonostante l'estrema difficolta' di lasciare un territorio soggetto a un rigido blocco, esortiamo le autorita' israeliane a consentire la loro immediata evacuazione con le loro famiglie".