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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Francesca Albanese: “A Gaza è apocalisse, contro di me cose mai viste in 80 anni di Onu”

“A Gaza non c’è un esercito israeliano contro un esercito palestinese, è genocidio” lo ha dichiarato oggi  Francesca Albanese, relatrice speciale Onu sui Territori palestinesi occupati. “Il pilastro umanitario e gli aiuti Onu nelle crisi internazionali non si era mai toccato, nella Striscia qualcosa di mai visto in 80 anni” ha aggiunto.
A cura di Antonio Palma
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"Non ho più parole per descrivere l'apocalisse che si è scatenata a Gaza" lo ha dichiarato oggi  Francesca Albanese, relatrice speciale Onu sui Territori palestinesi occupati, denunciando al contempo le azioni di ritorsione contro di lei da parte di Israele e Usa che descrive come "cose mai accadute in 80 anni di Onu". "A Gaza. Ormai si persegue la morte non solo a mezzo di bombe ma anche a mezzo di fame" ha sottolineato Albanese, intervenuta questa sera alla trasmissione In Onda su La7 riferendosi alla gravissima crisi umanitaria che si sta consumando nella Striscia dove mancano cibo e acqua.

Proprio sulla distribuzione di cibo alla popolazione, Albanese sottolinea come sia "assurdo che lo Stato che è accusato da organismi internazionali, come la Corte di Giustizia internazionale e la corte penale internazionale, di genocidio e crimini di guerra a Gaza sia tollerato come lo Stato che può decidere della distribuzione degli aiuti a Gaza".  "Finora il pilastro umanitario nelle crisi internazionali non si era mai toccato perché le Nazioni unite possono assicurare la neutralità negli aiuti. Sostituire le Nazioni Unite con la trappola di morte che è la Gaza Humanitarian Foundation Usa è l'ennesimo tentativo per colpire al cuore la possibilità di resistere e di esistere della popolazione palestinese nella striscia di Gaza" ha dichiarato Albanese.

Per quanto riguarda le sanzioni a suo carico per i suoi report sulla situazione a Gaza, invece, "Quello che succede a me come voce narrante a cui le Nazioni Unite hanno dato mandato di documentare le violazioni di diritto internazionale che Israele commette nel territorio palestinese occupato, è qualcosa di mai visto in 80 anni" ha sottolineato la relatrice speciale Onu, aggiungendo: "Sono sulla lista nera insieme a terroristi e criminali internazionali".

"Avere i contatti con me oggi porta all'arresto per un cittadino americano, questo è gravissimo. Anche erogarmi un servizio come un email prevede sanzioni penali. L'obiettivo delle sanzioni è creare il gelo e il vuoto attorno a me" ha spiegato. "Questo però è il mio sesto rapporto è ma sono mai stata trovata in fallo per quello che ho scritto. A conforto e sostegno della mia analisi si sono moltiplicate le voci a cominciare da Amnesty International e ultime le organizzazioni Israeliane B’Tselem e Physicians for Human Rights Israel".

"Gli israeliani vogliono costringere i palestinesi ad andare via da Gaza. Si aspettano che a un certo punto forzino il valico di Rafah chiedendo all'Egitto di essere accolti pur di scappare alla morte e alla fame perché la fame rende pazzi. I palestinesi non lo hanno fatto finora perché sanno che è l'ultimo pezzo di Palestina che gli resta e preferiscono morire in patria che morire rifugiate per l'ennesima volta fuori dalla loro terra"

"A Gaza non c'è un esercito israeliano contro un esercito palestinese. Parlare di genocidio aiuta a capire perché è necessario fare un passaggio dallo schema ossessivo dell'autodifesa di Israele a quello dell'autodeterminazione dell'esistenza del Popolo palestinese. Il problema è che siamo rimasti intrappolati dalle paure e dalla paranoia di cosa succederà agli israeliani semmai ci sarà uno stato palestinese, come se i palestinesi stessero lì ad aspettare di tagliare la gola a tutti gli israeliani" ha concluso Francesca Albanese.

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