Flotilla, incendio sulla barca che ospita Greta Thunberg: “È stato un drone, ma non ci fermiamo”

Intorno a mezzanotte e mezza della notte di ieri un drone avrebbe colpito la Family Boat, l’imbarcazione principale della Global Sumud Flotilla ancorata nel porto di Sidi Bou Said, a 20km dalla capitale Tunisi.
“Ero appena sceso dalla barca”, ha raccontato Tony La Piccirella a Fanpage.it poco dopo l'attacco, “un drone ha colpito la prua della nave ancorata nel porto tunisino di Sidi Bou Said. C’erano solo due membri dell’equipaggio a bordo, ma che hanno reagito prontamente e spento l’incendio. Pare non ci sia nessun danno strutturale, ma hanno mirato una tanica di diesel stipata a prua, forse con l’intenzione di creare danni maggiori”.
L’attivista italiano, in seguito all'attacco, è tornato subito a bordo dell’imbarcazione che ospita anche Greta Thunberg, Thiago Avila, Ada Colau e altri tra i più noti attivisti che si sono uniti alla missione.
“Siamo di fronte Tunisi, la città principale che ci ha accolti con tutto il supporto della comunità locale e del governo che si è schierato a favore di questa missione. Il fatto che un drone ci abbia colpiti in acque tunisine, all’interno del porto, è un attacco non soltanto a noi ma anche alla sovranità stessa della Tunisia”, continua La Piccirella ai microfoni di Fanpage.it. Va detto, tuttavia, che la Guardia nazionale della Tunisia smentisce si tratti di un attacco con droni: secondo i primi accertamenti si è trattato di un incendio dei giubbotti di salvataggio.
Ieri notte al porto tunisino si è recata anche Francesca Albanese, la Special Rapporteur dell'Onu per i territori palestinesi, che in un video in diretta ha dichiarato la necessità di verificare l'accaduto ma anche che "c'è una lunga storia di attacchi (israeliani) contro le Flotille e recenti dichiarazioni (israeliane) hanno attaccato e minacciato questa Flotilla, in più non ci sono altri stati che stanno proteggendo questa flotta se non la Tunisia che gli ha dato un porto sicuro. Il punto è che se dovesse essere confermato che questo è un attacco drone si tratterà di un'aggressione contro la Tunisia e la sua sovranità. Non possiamo tollerare e normalizzare l'illegalità".
Tuttavia, la causa dell'incendio rimane controversa, con il portavoce della guardia nazionale tunisina Houcem Eddine Jebabli che afferma che "non sono stati rilevati droni. Secondo i risultati preliminari, l'incendio è scoppiato nei giubbotti di salvataggio a bordo", ha detto il portavoce, aggiungendo che le indagini sono ancora in corso. Le notizie relative a un drone sono "del tutto infondate", ha riconfermato la guardia nazionale in una dichiarazione pubblicata sulla sua pagina Facebook, suggerendo che l'incendio potrebbe essere stato causato da una sigaretta.
La Flotta diretta verso Gaza per forzare il blocco navale israeliano e portare aiuti umanitari alla popolazione della Striscia, era da poco arrivata in Tunisia dopo essere salpata da Barcellona e in attesa di ripartire per incontrare la delegazione che partirà dalla Sicilia e quella della Grecia.
“Questa cosa ci dà solo una ragione in più per andare avanti, questi attacchi non ci intimoriscono, ci danno solo ragione in più per continuare. Se la strategia è minacciarci e demotivarci, non hanno capito niente perché con ogni attacco mostrano solo di più il loro volto che è la vera ragione che ci spinge ad andare verso Gaza. La missione continua!”, conclude La Piccirella.