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“Flop” del vaccino Sinovac, la Cina attacca l’occidente: “Propaganda contro di noi”

Dopo il flop del vaccino cinese in Brasile, il Paese si rivolge contro l’occidente e accusa: “Propaganda contro il nostro vaccino per favorire Pfizer”. “Questo – scrive Liu Xin, conduttore dell’emittente statale CGTN – dovrebbe essere il momento dell’unità, dei fatti e della scienza, non dello stigma”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il presidente cinese Xi Jinping aveva chiesto solidarietà e cooperazione lo scorso anno nello sviluppo di vaccini contro il Coronavirus. "La nostra arma più potente contro la pandemia", aveva detto. La Cina, infatti, ha creduto molto nei suoi vaccini, concentrandosi maggiormente sulla produzione di sieri che non prevedano una conservazioni in costose celle frigorifere. Sinovac e Sinopharm avevano affermato che i loro vaccini sarebbero stati efficaci per oltre il 78%, superiore a quanto prodotto dall'Università di Oxford del Regno Unito e da AstraZeneca e secondo solo ai vaccini basati su mRNA sviluppati negli Stati Uniti. Poi però sono arrivati i risultati dal Brasile. Gli studi in fase avanzata di Sinovac hanno riportato un tasso di efficacia del 50,38%, appena superiore alla soglia di efficacia del 50% fissata dall'Organizzazione mondiale della Sanità.

Il vero tasso di efficacia del vaccino, insomma, non è ancora chiaro: la Turchia avrebbe annunciato un'efficacia del vaccino Sinovac pari al 91,25% mentre l'Indonesia ha riportato il 65,3%. I dati del Brasile, poi, suggeriscono un livello di efficacia maggiore in alcuni casi rispetto ad altri. I due candidati sono diventati per il Paese un vero e proprio motivo di orgoglio nazionale, una chance di ottenere il favore globale dopo le critiche per la cattiva gestione dell'epidemia di Coronavirus a Whuan.

Braccio di ferro col governo

Dopo i dubbi del Brasile che aveva deciso di sospendere la sperimentazione in fase III del vaccino CoronaVac della Sinovac. L'azienda di Pechino ha però continuato a sostenere che il farmaco è sicuro e le autorità cinesi hanno visto nella richiesta di chiarimenti un attacco al Paese già bersagliato per la gestione della pandemia nelle sue prime fasi. Così, le autorità avrebbero iniziato a propagandare l'idea che i media occidentali abbiano interesse nel diffondere "informazioni sfavorevoli sui vaccini cinesi per favorire Pfizer". A diffondere il messaggio, alcuni media cinesi: su Twitter Liu Xin, un conduttore dell'emittente statale CGTN, ha ripetutamente – e senza alcuna prova – accusato i media occidentali di ignorare le morti e minimizzare le preoccupazioni sul vaccino Pfizer. In un tweet condiviso dal diplomatico cinese Zhao Lijian, Liu ha detto che non poteva "verificare in modo indipendente" le sue affermazioni pubbliche. Ha quindi taggato diversi canali media internazionali, "sfidandoli" a dare seguito alle accuse. La sua immagine del profilo riporta una frase: "Questo è il momento dei fatti, non della paura. Il momento della scienza, non delle voci. Il momento della solidarietà, non dello stigma".

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