Elezioni USA 2016: perché Trump ha vinto pur avendo ottenuto meno voti della Clinton

Hillary Clinton ha conquistato più voti di Donald Trump ma ha comunque perso le elezioni presidenziali, consegnando al candidato repubblicano la Casa Bianca. Mentre scriviamo, e mentre si stanno effettuando le ultime verifiche che comunque non muteranno il risultato della "competizione", la democratica risulta aver conseguito 59.390.851 voti, mentre il miliardario newyorkese 59.215.097. Un gap di 175.754 voti a favore della Clinton ma che, nei fatti, ha comunque consegnato la vittoria a Trump.
Come è stato possibile? Quello che appare come un "non senso" è l'effetto di un sistema elettorale a impronta fortemente maggioritaria in cui gli elettori non sono in realtà chiamati a votare direttamente per i candidati alla presidenza, bensì per i cosiddetti "grandi elettori" di ciascuno stato, secondo la seguente ripartizione: California (55), Texas (38), Florida (29), New York (29), Illinois (20), Pennsylvania (20), Ohio (18), Georgia (16), Michigan (16), North Carolina (15), New Jersey (14), Virginia (13), Washington (12), Arizona (11), Indiana (11), Massachusetts (11), Tennessee (11), Maryland (10), Minnesota (10), Missouri (10), Wisconsin (10), Alabama (9), Colorado (9), South Carolina (9), Kentucky (8), Louisiana (8), Connecticut (7), Oklahoma (7), Oregon (7), Arkansas (6), Iowa (6), Kansas (6), Mississippi (6), Nevada (6), Utah (6), Nebraska (5), New Mexico (5), West Virginia (5), Hawaii (4), Idaho (4), Maine (4), New Hampshire (4), Rhode Island (4), Alaska (3), Delaware (3), District of Columbia (3), Montana (3), North Dakota (3), South Dakota (3), Vermont (3), Wyoming (3).
I "grandi elettori", dunque, sono chiamati a votare per il nuovo presidente degli Stati Uniti tradizionalmente il secondo martedì di dicembre, che quest’anno cade il 19. Il sistema elettorale di ciascuno stato è maggioritario, fatti salvi Nebraska e Maine. Ciò significa, molto semplicemente, che non ci è una ripartizione proporzionale dei voti bensì che un candidato può aggiudicarsi tutti i grandi elettori di uno Stato secondo la regola nota come ‘winner-takes-all’. Proprio per questa ragione gli occhi sono generalmente puntati sugli stati più popolosi, quelli cioè che esprimono il maggior numero di "grandi elettori". Il Collegio elettorale degli Stati Uniti, composto dai grandi elettori, sceglierà poi presidente e vicepresidente. Qualcuno potrebbe ritenere che da qui al 19 dicembre le cose possano cambiare tuttavia così non sarà, dal momento che i grandi elettori sono legati ai partiti di appartenenza (democratico o repubblicano) ed è decisamente improbabile che qualcuno possa mutare opinione "nel segreto dell'urna". E' per questo che, seppur "informalmente, i risultati delle elezioni presidenziali statunitensi sono noti già da oggi.