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Disastro Air India, chi erano i piloti Sumeet Sabharwal e Clive Kunder e perché si indaga su di loro

Ai comandi del volo Air India precipitato lo scorso 12 giugno il veterano Sumeet Sabharwal, segnato da lutti personali, e il giovane copilota Clive Kunder, promessa dell’aviazione. Le indagini puntano su un possibile errore umano nella cabina di pilotaggio.
A cura di Davide Falcioni
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Si chiamavano Sumeet Sabharwal e Clive Kunder, erano rispettivamente comandante e copilota ed erano nella cabina di pilotaggio del volo Air India 171, precipitato pochi minuti dopo il decollo lo scorso 12 giugno causando la morte di 260 persone. Mentre le indagini tecniche sono in corso, cresce l’interesse attorno ai due uomini alle cloche del velivolo: chi erano? Quali erano le loro personalità ed esperienze? E soprattutto, potrebbero aver commesso degli errore che hanno causato il disastro aereo?

Il veterano Sumeet Sabharwal, un pilota esperto segnato da un lutto

Con oltre 15.600 ore di volo, di cui 8.600 sul Boeing 787 Dreamliner, il comandante Sumeet Sabharwal, 56 anni, era considerato uno dei piloti più esperti di Air India. Una carriera solida, costruita in trent’anni di servizio, sempre sotto il segno della precisione e della compostezza.

Basato a Mumbai, viveva a Powai con l’anziano padre, ex funzionario dell’aviazione civile. Dopo la perdita della madre nel 2022, Sabharwal aveva affrontato un lungo periodo di difficoltà personale. Alcuni colleghi hanno riferito apertamente di episodi di depressione e affaticamento mentale. Rientrato in servizio a settembre 2024, aveva confidato a più di uno l’intenzione di ritirarsi a breve: "Ancora uno o due voli, poi mi dedico a casa e a mio padre", avrebbe detto poco tempo prima dello schianto.

Le autorità stanno ora esaminando a fondo il suo stato psicofisico e le sue condizioni emotive nei giorni precedenti al volo. Anche perché fu proprio lui, pochi attimi prima dell’impatto, a lanciare il mayday.

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Clive Kunder, il giovane talento dell’aviazione

A soli 32 anni, Clive Kunder aveva già accumulato oltre 3.400 ore di volo, guadagnandosi la fiducia di Air India che lo aveva promosso alle rotte intercontinentali. Nato in Karnataka e cresciuto a Mumbai, aveva mosso i primi passi nel mondo dell’aviazione al Bombay Flying Club, per poi perfezionarsi negli Stati Uniti.

Figlio di una ex assistente di volo, Clive era considerato una promessa: disciplinato, riservato, sempre attento ai dettagli. Diviso tra India e Australia, dove vivono i suoi genitori e la sorella, aveva in programma di sposarsi nei prossimi mesi. Era molto legato alla famiglia, con cui parlava spesso in videochiamata. Il cugino, l’attore Vikrant Massey, lo ha ricordato con parole commosse: "Era una persona straordinaria. Siamo devastati". Il suo profilo, seppur apparentemente privo di ombre, resta oggi uno dei punti fermi nelle indagini.

Cosa dicono le prime analisi sui rapporti in cabina

Secondo il rapporto preliminare, il disastro sarebbe stato innescato dall'attivazione involontaria dei comandi di cut-off del carburante. Una manovra anomala, che ha portato allo spegnimento improvviso dei motori. La registrazione in cabina rivela attimi di confusione e forse anche tensione: una voce esclama "Why did you cut off?", lasciando intravedere un possibile errore umano.

Le ipotesi sono aperte. C'è chi sostiene la tesi dell’incidente tecnico, chi invece suggerisce un possibile dissidio tra i due piloti. Gli investigatori stanno approfondendo non solo i dati tecnici, ma anche la relazione tra i due uomini in cabina, cercando segnali di cooperazione, disaccordo o squilibri gerarchici. Particolare attenzione è rivolta alla figura di Sabharwal, il cui vissuto personale e la responsabilità di comando potrebbero aver avuto un peso nelle dinamiche del volo.

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