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Guerra in Ucraina

Di cosa parleranno oggi Mario Draghi e Joe Biden a Washington

Nuove sanzioni da imporre a Putin e alla Russia, ma anche maggiori aiuti all’Ucraina, in armi e non solo: oggi Mario Draghi e Biden discuteranno di questo a Washington.
A cura di Giacomo Andreoli
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Nuove sanzioni da imporre a Putin e alla Russia, maggiori aiuti all'Ucraina, in armi e non solo. Parleranno di questo oggi pomeriggio a Washington il premier italiano Mario Draghi e il presidente americano Joe Biden. Quest'ultimo ha firmato una legge per velocizzare l'invio di armi a Kiev, ispirata a una misura del 1941, usata per fornire equipaggiamenti ai britannici che combattevano contro Hitler. Annunciandola nello Studio Ovale, il numero uno della Casa Bianca ha fatto appello al congresso per una rapida approvazione e ha attaccato la "distruzione sfrenata" in corso in Ucraina. Poco dopo, a una raccolta di fondi, ha definito Putin un "calcolatore", dicendosi preoccupato del fatto che non trovi una via di uscita dalla guerra.

Draghi condivide la strategia principale degli Stati Uniti e della Nato: è necessario fornire armi all'Ucraina per far terminare la guerra. Secondo Washington non ci sono alternative e il colloquio partirà proprio da questo punto, sapendo che anche il presidente Sergio Mattarella la pensa allo stesso modo. Distanza, però, si registra sul tipo di armi da fornire: per lo più "difensive" per l'Italia (viste anche le resistenze del Movimento 5 stelle), di qualsiasi tipo per gli Usa. Finora l'Italia ha secretato la lista di armamenti inviati, ma secondo gli Stati Uniti questo non ha senso. L'America si è impegnata con un aumento massiccio degli aiuti all'Ucraina, pari a 33 miliardi, di cui 20 solo in armamenti. Biden potrebbe chiedere un contributo economico, se non altrettanto importante, comunque rilevante, agli Stati europei.

Secondo alcuni senatori repubblicani all'Italia potrebbe essere chiesto di spendere alcune centinaia di milioni o addirittura qualche miliardo, ma l'informazione è smentita dal dipartimento di Stato Usa. Secondo l'ambasciatore Maxwell Taylor, il contributo potrebbe anche non essere economico. Il bilancio pubblico italiano, dopo l'ulteriore intervento da 14 miliardi a sostegno dell'economia, non permette infatti stanziamenti massicci a favore dell'Ucraina. L'accordo si potrebbe trovare attorno alle strategie da intraprendere: premere per far liberare l'Italia al più presto dalla dipendenza dal gas russo, magari con un impegno da parte di Biden a dare più gas liquido. Non solo: il presidente americano potrebbe chiedere a Draghi di inviare più soldati nelle basi dell'Europa dell'Est: Paesi baltici, Polonia, Romania e Bulgaria.

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