Denuncia molestie dal prof ma viene ignorata, studentessa si dà fuco e muore: ondata di proteste in India

Ondata di proteste di piazza, scontri con la polizia e arresti di manifestanti in India dopo che una studentessa si è data fuoco ed è morta per protestare contro le presunte molestie sessuali subite per mano di un professore che lei aveva denunciato senza ottenere alcun provvedimento. La studentessa ventenne è deceduta il 14 luglio scorso all'ospedale di Bhubaneswar, la capitale dello stato dell'Odisha, dove la ragazza era stata ricoverata in gravissime condizioni con ustioni sul 95 per cento del corpo.
Il decesso confermato dai medici dell'ospedale dopo ore di calvario seguito alla decisione drammatica di immolarsi per protesta. Prima del terribile gesto, la ragazza aveva trascorso i suoi ultimi giorni a supplicare le autorità del college, ma anche polizia e politici, affinché si prendessero provvedimenti. Questi però non sono mai arrivati e la studentessa si è data fuoco nel campus. "Nonostante gli sforzi non è stato possibile salvarla" hanno spiegato i medici lunedì.

La ventenne, studentessa del secondo anno di laurea in Scienze dell'Educazione, pochi giorni prima di darsi fuoco, aveva lanciato un preoccupante messaggio sui social. "Se non ottengo giustizia i ucciderò" aveva scritto in un post.In precedenza, il primo luglio, aveva presentato la sua denuncia al Comitato interno per i reclami dell'università. Nel post aveva pubblicato una foto della denuncia taggando i leader del governo locale e dell'Unione studentesca.
"Dopo la denuncia, il professore l'ha minacciata dicendole che non si sarebbe laureata nemmeno dopo sei anni" ha rivelato il padre, aggiungendo: "Dopo la denuncia, l'insegnante m la presa di Mira aizzandole contro anche altri studenti". "Mia figlia era forte ma è stata costretta a fare tutto questo" ha concluso.
Dopo la tragedia, la polizia arrestato il preside del college e la direttrice del dipartimento dell'istruzione. Secondo l'accusa, il preside avrebbe chiesto alla professoressa di ritirare la denuncia della ragazza dopo che la commissione reclami interni aveva dato il suo nulla osta.
Mentre il governo di Odisha ha promesso punizioni severe, i partiti di opposizione hanno accusato invece di voler insabbiare tutto e nella città sono scoppiate violente proteste. Il partito di opposizione Biju Janata Dal (BJD) ha proclamato una serrata totale nella città della vittima in segno di protesta contro il governo. Il leader del partito del Congresso Rahul Gandhi ha fatto visita ai familiari della ragazza e dopo avere definito i comportamenti che hanno portato al gesto "una ferita inflitta all'intera società" si è impegnato ad assicurare "piena giustizia per quanto accaduto".