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Decine di esplosioni nella notte in Corsica, i separatisti rivendicano: “A Francia Fora”

Oltre una ventina di gesti dimostrativi, fortunatamente senza feriti ma con diversi danni. Secondo la prefettura francese, le bombe sarebbero artigianali preparate attraverso esplosivi e vari arnesi.
A cura di Antonio Palma
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Decine di esplosioni seguite da incendi e crolli hanno scosso la notte tra domenica e lunedì in varie località della Corsica, facendo scattare l’allarme. Si tratterebbe di atti dimostrativi dei separatisi corsi per replicare alle recenti dichiarazioni di Macron all'Assemblea della Corsica durante la visita ufficiale sull’Isola. Gli episodi infatti sono stati rivendicati nella mattinata di oggi dai separatisti corsi del Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica Flnc.

Con una laconica comunicazione di una sola pagina e pochissime righe, l'organizzazione clandestina ha rivendicato gli atti dinamitardi con lo slogan: “A Francia Fora" (La Francia fuori). La rivendicazione è stata inviata al quotidiano locale Corse-Matin che l’ha pubblicata integralmente.  “Rivendicazione della serie di azioni della notte tra l'8 e il 9 ottobre 2023″ si legge nel comunicato che ribadisce: “Noi non abbiamo nessun destino comune con la Francia”.

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Il riferimento chiaro è alle ultime parole pronunciate il 28 settembre all'Assemblea della Corsica da Gilles Simeoni, il capo dell'esecutivo locale. Ricevendo in visita ufficiale il Presidente della Repubblica Manuel Macron, Simeoni infatti aveva espresso al Capo dello Stato "la volontà di costruire, in accordo con lo Stato, il futuro della Corsica all'interno della Repubblica francese”. “La Corsica è radicata in Francia e nella Repubblica” aveva detto invece Macron, affermando di voler avviare l’iter per arrivare ad avere uno status di autonomia della Corsica nella Costituzione francese.

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Un avvicinamento concreto che però non è piaciuto ai separatisi che durante la notte hanno dato vita a oltre una ventina di gesti dimostrativi, fortunatamente senza feriti ma con diversi danni. Nel dettaglio una dozzina di attentati sono stati registrati nel sud dell’Isola, contro seconde case e un ex centro fiscale in disuso ad Ajaccio. Un’altra dozzina di esplosioni hanno interessato l’Alta Corsica, anche qui contro seconde case e un complesso residenziale parzialmente occupato.

Secondo la prefettura, le bombe sarebbero artigianali, preparate attraverso esplosivi e vari arnesi. "Questo è simile a quello che abbiamo visto negli ultimi mesi. C'è in particolare un ordigno con un estintore modificato, che non è esploso. La maggior parte delle esplosioni sono dovute a bombole di gas ma restano ancora cose da chiarire  Si tratta di dispositivi fatti in casa", ha spiegato il procuratore di Bastia.

Da diversi mesi il FLNC ha ripreso gli attacchi in Corsica. Decine negli ultimi due anni. "Nessun accordo tra la Corsica e la Francia potrà dirsi storico finché non ratificherà il riconoscimento dei diritti del popolo corso sul suo territorio ", avvertiva un comunicato dei separatisti ad agosto in cui si invitavano i vari gruppi alla creazione di una "piattaforma di resistenza patriottica".

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