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Datagate, “cimici nell’ambasciata italiana”: così gli USA spiavano i loro alleati

E’ l’ultima clamorosa rivelazione del Guardian basata su documenti fatti filtrare da Edward Snowden, la talpa del Datagate.
A cura di Biagio Chiariello
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Lo scandalo Datagate arriva anche in Europa e rischia di essere ben più di un caso imbarazzante per l’amministrazione Obama negli USA. Ora si rischia l'incidente diplomatico tra gli stessi States e le istituzioni europee: l'agenzia americana Nsa spiava l’ambasciata Ue a Washington e 38 sedi diplomatiche straniere, inclusa quella dell'Italia. Lo rivela il settimanale tedesco Der Spiegel grazie ai documenti fatti filtrare da Edward Snowden. Il giornale pubblica anche un grafico delle intercettazioni. Ma le rivelazioni clamorose,  basate su documenti fatti filtrare dalla stessa talpa del Datagate, non finiscono qui. Secondo il Guardian, nell’ambito della imponente operazione di spionaggio, gli Stati Uniti avevano piazzato sia a Washington che a New York, numerose cimici nelle ambasciate dei Paesi europei e alleati, compresa l’Italia appunto.

Il Guardian: “38 ambasciate considerate ‘bersagli da tenere sotto controllo”, anche l'Italia – Il documento parla di 38 diversi sedi diplomatiche e missioni descrivendole come "target "da tenere sotto controllo con una gamma incredibilmente vasta di tecniche di spionaggio: si va dalle infiltrazioni della rete informatica che permetteva di leggere la posta elettronica e i documenti interni fino alle cimici, appunto. Ogni operazioni ha un nome in codice. Ad esempio  l'ambasciata italiana a Washington viene indicata con un doppio identificativo: “Bruneau” e “Hemlock”, secondo quanto scrive il quotidiano britannico. Nella lista, datata settembre 2010, non compaiono invece Regno Unito, Germania e altri Stati europei occidentali. Del nostro Paese aveva già scritto, come detto, lo Spiegel. La National Security Agency americana attraverso il programma Boundless Informant spiava anche l’Italia, anche se in misura molto minore rispetto alla Germania. ”Un’ulteriore osservazione del patrimonio di dati della Nsa mostra quanto minore sia il flusso di dati da Paesi come la Francia e l’Italia”, scrive il giornale tedesco.

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