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Da oggi Bolsonaro inizia scontare 27 anni di carcere per il tentato golpe in Brasile del 2022

La condanna riguarda il ruolo attribuito a Bolsonaro nella rete di cospiratori che mirava a sovvertire il risultato elettorale del 2022 impedendo, tramite un colpo di stato, l’insediamento di Luiz Inácio Lula da Silva.
A cura di Davide Falcioni
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La Corte Suprema del Brasile ha dichiarato "passata in giudicato" la sentenza di condanna a carico dell’ex presidente Jair Bolsonaro, aprendo formalmente alla fase di esecuzione della pena: 27 anni e 3 mesi di carcere, stabiliti al termine del processo concluso lo scorso settembre. Si tratta del provvedimento giudiziario più rilevante mai adottato contro un ex capo di Stato brasiliano dalla fine della dittatura.

La decisione è stata firmata dal giudice Alexandre de Moraes dopo la scadenza del periodo utile per i ricorsi. Con la sentenza divenuta definitiva, Bolsonaro ha lasciato gli arresti domiciliari ed è stato trasferito in una struttura della polizia federale a Brasília, dove risiede in una stanza di 12 metri quadrati sotto stretto regime di custodia. Il provvedimento arriva a pochi giorni dal suo tentativo di rimuovere il braccialetto elettronico, azione che ha accelerato il passaggio al carcere preventivo.

La condanna riguarda il ruolo attribuito a Bolsonaro – leader di estrema destra apprezzato anche da Matteo Salvini – nella rete di cospiratori che, secondo i giudici, mirava a sovvertire il risultato elettorale del 2022 impedendo, tramite un colpo di stato, l’insediamento di Luiz Inácio Lula da Silva. Una trama che, nelle ricostruzioni giudiziarie, includeva la mobilitazione illegale di frange delle Forze armate e un piano diretto a minare l’ordine costituzionale.

Bolsonaro e Salvini insieme nel 2021
Bolsonaro e Salvini insieme nel 2021

Oltre all’ex presidente, stanno entrando in fase di esecuzione anche le pene inflitte ad alcuni dei suoi principali collaboratori durante il governo: gli ex ministri della Difesa Paulo Sérgio Nogueira de Oliveira e Walter Braga Netto, l’ex capo della sicurezza istituzionale Augusto Heleno, l’ex comandante della Marina Almir Garnier Santos e l’ex ministro della Giustizia Anderson Torres. Le condanne oscillano tra i 19 e i 26 anni di reclusione. L’unico assente è Alexandre Ramagem, ex direttore dell’agenzia di intelligence Abin, scappato negli Stati Uniti dopo aver ricevuto una pena di 16 anni.

L’incarcerazione dell’ex presidente ha prodotto reazioni contrastanti. Le organizzazioni progressiste parlano di un passo cruciale nella tutela delle istituzioni democratiche, ricordando gli anni del suo mandato come segnati da isolamento internazionale, conflitto permanente con le minoranze e una gestione della pandemia ritenuta disastrosa. Sul fronte opposto, i sostenitori di Bolsonaro denunciano un "accanimento giudiziario" e segnalano l’intenzione di continuare a mobilitarsi, sebbene finora le manifestazioni siano rimaste sporadiche e di dimensioni ridotte.

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