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Croazia, prezzi alle stelle con l’ingresso nell’Euro. Il governo: “Pronti a intervenire”

Dal primo gennaio la Croazia è entrata nell’eurozona e ha adottato la moneta unica: dall’oggi al domani sono aumentati i prezzi, con rincari dal 5 fino al 20 per cento.
A cura di Davide Falcioni
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Come se non bastassero l'inflazione e l'aumento dei costi dell'energia, i cittadini croati dal primo gennaio stanno facendo i conti anche con l'incremento dei prezzi seguito all'ingresso nell'eurozona. Già, perché da 12 giorni a questa parte anche il piccolo stato balcanico che affaccia sul Mar Adriatico ha adottato la moneta unica, e i rincari non si sono fatti attendere.

La maggior parte degli aumenti riguarda arrotondamenti che in molti casi superano di molto la logica della conversione, con rincari dal 5 fino al 20 per cento rispetto ai prezzi precedenti l'introduzione della moneta unica europea. Per questo molti commercianti, ristoratori e anche alcune catene di supermercati sono stati accusati dalla stampa di aver approfittato del cambio della valuta. Sui social network è esplosa anche la rabbia dei cittadini, che denunciano fra l'altro aumenti per pane e burro anche del 30%.

La rabbia del governo contro i commercianti

A puntare il dito su "una parte dei commercianti e imprenditori di approfittare della transizione dalle kune croate all'euro con questo comportamento irresponsabile" è stato anche il primo ministro Andrej Plenković, che ha annunciato possibili interventi se entro domani la situazione non si normalizzerà.     Il premier ha detto che il governo dispone di strumenti forti "che non esiterà ad adoperare". Tra i possibili interventi si parla di aumenti di tasse e imposte mirati, abolizioni di sussidi per gas ed energia o anche il congelamento di prezzi per centinaia di articoli ai livelli di dicembre.

Una fonte del governo, citata dall'AGI, ha rivelato a Jutarnji List che è al vaglio il ricorso alla legge sulle misure eccezionali di controllo dei prezzi per imporre un tetto che riporti i listini indietro al 1 dicembre o al 1 novembre. "Proprio come abbiamo limitato i prezzi per nove prodotti a settembre, possiamo farlo per 55, 100 o 200 prodotti", ha spiegato la fonte.

I rincari degli alimenti non sono nemmeno i più alti. Le ispezioni dell'esecutivo hanno riscontrato aumenti dall'1% al 10% nella ristorazione e dal 10% all'80% nel settore dei servizi. Il tutto nel giro di 24 ore.

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