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Covid, terza ondata nel Regno Unito: pazienti in hotel perché gli ospedali non hanno posto

La terza ondata di Covid-19 per il Regno Unito si presenta come la più devastante in termini numerici dall’inizio della pandemia. Il virus si diffonde velocemente e il Segretario di Stato per la Salute Matt Hancock annuncia che il Sistema sanitario nazionale sta valutando lo spostamento di diversi pazienti dagli ospedali agli hotel per permettere ai nosocomi di respirare.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'Inghilterra è nel pieno del terribile vortice del Covid-19. La terza ondata si presenta come la più devastante a livello di numeri mai avuta dall'inizio della pandemia nel paese. Il Segretario di Stato per la Salute Matt Hancock ha annunciato che il Sistema Sanitario nazionale, visti i numeri in costante aumento, sta pensando di spostare alcuni pazienti negli hotel per permettere agli ospedali di respirare. "Ci sono serie pressioni sul sistema sanitario nazionale, stiamo pensando a diverse soluzioni – ha spiegato Hancock – per permettere agli ospedali di respirare e continuare il loro lavoro in maniera agile". I pazienti affetti da Covid attualmente negli ospedali sono circa 35.000.

Molti pazienti potrebbero essere dimessi precocemente dagli ospedali per essere trasferiti in albergo o a casa nell'ottica di liberare letti. Hancock ha risposto con poche battute a queste domande, specificando che queste misure sarebbero adottate "sempre e solo se fosse clinicamente la cosa giusta per i nostri concittadini malati".

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La terza ondata in Inghilterra

Si tratta dell'ondata più importante a livello di numeri nel paese dall'inizio della crisi Covid. Le donne questa volta sono le più colpite, ma sembrano aumentate secondo i medici le possibilità di sopravvivere alla malattia, maggiormente nota rispetto ai tempi della prima ondata. Nella terza ondata, coloro che non hanno mai avuto particolare problemi di salute hanno più possibilità di sopravvivere all'infezione. A dirlo è il Sistema sanitario Nazionale britannico: questo tipo di paziente ha rappresentato il 5% dei decessi della prima ondata, mentre sono attualmente il 3% dei decessi nella terza.

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A variare notevolmente le possibilità di sopravvivenza e diagnosi, il sistema di tracciamento, migliorato nel corso di quasi un anno di pandemia. A scatenare il caos, la gestione degli ospedali e la mancanza di posti letto, ormai saturi a causa del numero dei contagiati. La variante inglese si diffonde velocemente, abbastanza da rendere facilmente superato il picco primaverile di contagi raggiunto in Inghilterra. In affanno anche il personale in prima linea: molti di loro sono risultati positivi al Covid dopo essere stati in contatto con dei pazienti positivi. Scarseggia quindi anche il personale e lentamente il sistema sanitario ha iniziato a valutare spostamenti da un ospedale all'altro, fino al ricovero più "snello" con conseguente quarantena in casa o in hotel.

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