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Guerra in Ucraina

Cosa succede all’accordo sul grano ucraino dopo il bombardamento russo sui depositi di Odessa

Il Cremlino ha assicurato che le esportazioni di grano ucraino dal porto di Odessa andranno avanti in conformità con l’accordo sponsorizzato dalle Nazioni Unite e firmato a Istanbul, nonostante i bombardamenti russi dei giorni scorsi.
A cura di Ida Artiaco
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Le esportazioni di grano ucraino dal porto di Odessa andranno avanti in conformità con l'accordo sponsorizzato dalle Nazioni Unite, nonostante i bombardamenti russi sulle infrastrutture portuali.

È quanto hanno dichiarato questa mattina fonti del Cremlino, dopo che Mosca ha ammesso di essere stata la responsabile del bombardamento al porto di Odessa di sabato scorso, poche ore dopo la firma dell'accordo sull'export del grano siglato a Istanbul.

L'obiettivo del raid aereo erano, secondo Mosca, le infrastrutture militari ucraine e non i depositi di grano pronto ad essere esportato in base all'intesa firmata nei giorni scorsi. In particolare, i portavoce del ministero degli Esteri e della Difesa, Maria Zakharova e Igor Konashenkov, hanno tenuto a precisare rispettivamente che "missili Kalibr hanno distrutto delle infrastrutture militari nel porto di Odessa, con un attacco ad alta precisione" e che "sono stati distrutti una nave da guerra ucraina e un deposito di missili Harpoon forniti dagli Stati Uniti a Kiev".

Ci ha pensato poi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, dal Cairo dove era in visita, a precisare che la Russia manterrà i suoi impegni sull'export di cereali a prescindere dalla revoca o meno delle restrizioni applicate a Mosca e che saranno la Marina russa e quella turca a garantire la sicurezza delle navi.

Intanto, proprio il ministero della Difesa turco ha emesso una nota in cui specifica che gli sforzi per far partire il primo carico di grano bloccato nei porti ucraini "proseguono". Il comunicato è stato emesso dopo che lo scorso venerdì Ucraina e Russia hanno siglato l'accordo con Turchia e Onu per sbloccare milioni di tonnellate di frumento ferme a causa della guerra. L'accordo comprende anche il passaggio di grano e fertilizzante prodotto dalla Russia.

L'intesa ha durata di tre mesi. La Turchia ha studiato anche delle rotte sicure, libere da mine per le navi ucraine in partenza dai porti di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny, ordigni di cui l'Ucraina non ha voluto la bonifica. Ankara ha anche garantito a Mosca che le navi russe in uscita non subiscano attacchi e non transitino attraverso le acque territoriali ucraine, altra condizione imposta da Kiev. Compito di Ankara è anche ispezionare i carichi e garantire alla Russia che le imbarcazioni di rientro non trasportino armi.

"Siamo impegnati nella costituzione di un centro di coordinamento a Istanbul per garantire il passaggio sicuro e la consegna del grano bloccato nei porti ucraini ai Paesi di tutto il mondo. Gli sforzi proseguono per permettere la partenza del primo carico il prima possibile", si legge nella nota, emessa subito dopo il bombardamento della città di Odessa. Un attacco cui Ankara aveva reagito esprimendo "profonda preoccupazione", che al di là della smentita di aver colpito il porto arrivata dal Cremlino rende l'idea del clima in cui l'accordo è stato firmato.

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