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Cosa sta accadendo in Kosovo e perché i militari albanesi hanno invaso Mitrovica Nord

Centinaia di militari delle forze speciali Rosu del Kosovo hanno invaso la parte nord di Mitrovica, a maggioranza serba. La parte settentrionale della cittadina, pur essendo nominalmente in Kosovo, è di fatto uno Stato dentro un altro Stato ed è è gestita da Belgrado.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Decine di centinaia di combattenti delle forze speciali ROSU del Kosovo hanno superato i confini nel nord di Mitrovica invadendo la zona serba della cittadina. Sarebbero più di 200 i militari al momento sul territorio. Secondo la stampa locale, gli agenti di polizia della parte serba della città sarebbero stati schierati per fronteggiare le forze speciali albanesi. Tra le due fazioni vi sarebbero stati scontri a fuoco.

Mitrovica divisa tra kosovari serbi e albanesi

Nella parte sud di Mitrovica vivono i kosovari albanesi, mentre in quella nord i kosovari serbi. Le due comunità sono separate naturalmente dal fiume Ibar e contemporaneamente collegate da un ponte. Le due parti convivono pacificamente ma separate dai tempi della guerra del 1999: i kosovari serbi sono cristiani ortodossi mentre i kosovari albanesi sono musulmani. A sud di Mitrovica circola l'euro, come in tutto il Kosovo, mentre a nord vi è il dinaro serbo.

Mitrovica nord è infatti nominalmente in Kosovo, ma è legata a doppio filo a Belgrado. Si tratta, in poche parole, di uno Stato dentro un altro Stato dove scuole e ospedali sono gestiti direttamente da Belgrado.

L'invasione dei militari del Rosu

Centinaia di militari del Rosu hanno invaso le vie di Mitrovica Nord, dove i cittadini serbi sono scesi in piazza. La situazione resta tesa ma senza particolari incidenti: i negozi sarebbero attualmente chiusi mentre a donne e bambini è stato chiesto di tenersi lontani dalle strade.

Secondo quanto scritto dal portale Kosovo Sever, i membri della Polizia kosovara di nazionalità albanese hanno affermato di aver valicato i confini della parte settentrionale di Mitrovica per "rafforzare la sicurezza in zone della città nella quale vivono persone di nazionalità mista". Stando a quanto raccontato dalle forze speciali del Rosu, sarebbero state diverse le lamentele di kosovari albanesi a nord della cittadina che "non si sentono al sicuro".

Nella giornata di ieri però si sono verificati diversi incidenti tra le due fazioni durante l'insediamento di membri neoeletti delle commissioni comunali. Alcuni membri albanesi, infatti, avrebbero cercato di entrare nei locali della commissione elettorale, trovando però l'opposizione della polizia serba.

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Le tensioni per le targhe serbe in Kosovo

Recentemente tra Kosovo e Serbia  sono nate tensioni relative alle targhe delle auto. La Serbia, infatti, non ha mai riconosciuto l'indipendenza autoproclamata dal Kosovo nel 2008 e, considerandolo una propria provincia, ha continuato a rilasciare le proprie targhe per la parte nord di Mitrovica. Pristina ha provato a contrastare la cosa imponendo prima un divieto e poi una multa.

Le disposizioni hanno portato a forti proteste da parte dei serbi che si sono dimessi in massa da tutte le istituzioni kosovare nelle quattro municipalità a nord del Paese, a maggioranza serba. La protesta ha portato il nord del Kosovo a non avere più agenti di polizia.

La questione è stata temporaneamente raffreddata grazie a un compromesso raggiunto a Bruxelles. Il tutto però è solo rimandato di un anno: il punto centrale continua ad essere lo stato del Kosovo, che è riconosciuto solo da una parte dei Paesi Onu ed è oggetto du una missione Nato, la Kfor, che dovrebbe assicurare la pace. La Serbia, però, non lo riconosce nonostante ne accetti i confini.

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