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Guerra in Ucraina

Cosa sono le sanzioni secondarie e quali Paesi potrebbero colpire

Gli Stati Uniti minacciano sanzioni secondarie contro i Paesi, in primis la Cina, che non stanno prendendo posizione contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Non si è fatta però attendere la replica di Pechino.
A cura di Annalisa Girardi
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Gli Stati Uniti avvertono: anche i Paesi che, pur non sostenendo direttamente la Russia, si guardano bene dal condannarla rischiano di incorrere nelle sanzioni dell'Occidente. La segretaria al Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha avvertito quei Paesi che oggi non stanno prendendo posizione contro Mosca per l'invasione dell'Ucraina e, anzi, sperano di guadagnarci in termini economici e geopolitici dal cambiamento di equilibri che la guerra ha portato con sé. In primis la Cina, l'unica citata direttamente,  ma anche l'India, la Turchia, il Sudafrica e il Brasile.

"Qui c'è in gioco il futuro del nostro ordine internazionale, sia in termini di una sicurezza pacifica, che in termini di prosperità economica. Questo è il sistema che porta benefici per tutti. E voglio essere chiara: la coalizione unita dei Paesi che stanno applicando le sanzioni non rimarrà indifferente alle azioni di coloro che cercheranno di compromettere le misure che abbiamo messo in campo", ha detto Yellen durante un evento in streaming del centro studi Atlantic Council. Si tratterebbe quindi delle cosiddette sanzioni secondarie. Quelle primarie sono quelle alla Russia, imposte per l'aggressione dell'Ucraina, quelle secondarie sono quelle ai Paesi che in un modo o nell'altro continuano a rimanere vicini alla Russia e non la condannano per quanto sta accadendo.

Non si è fatta attendere la replica di Pechino: "La nostra posizione sulla crisi in Ucraina è obiettiva ed equa perché anche le legittime preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza dovrebbero essere rispettate e sarà dimostrato che siamo dalla parte giusta della storia", ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian. La Cina continua quindi a rifiutarsi di condannare apertamente la Russia per l'aggressione dell'Ucraina, pur facendo attenzione a evitare lo scontro diplomatico diretto con l'Occidente. "Ci opponiamo con forza a qualsiasi distorsione e diffamazione della posizione cinese", ha aggiunto il portavoce degli Esteri, sottolineando il "ruolo costruttivo" che sta svolgendo Pechino in questo contesto.

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