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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Cosa sappiamo sulle testimonianze degli stupri del 7 ottobre da parte di Hamas in Israele

Un’inchiesta del New York Times ha raccolto testimonianze terribili degli stupri e delle torture da parte di Hamas durante l’attacco contro Israele il 7 ottobre scorso: “Ricordo ancora la sua voce: urla senza parole. Poi uno alza un coltello, e semplicemente la massacra”.
A cura di Ida Artiaco
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"Ho visto cinque in abiti civili, tutti con i coltelli e uno con un martello, mentre trascinavano sul terreno una donna. Ricordo ancora la sua voce: urla senza parole. Poi uno alza un coltello, e semplicemente la massacra".

È questa una delle terribili testimonianze sugli stupri da parte di Hamas in Israele durante l‘attacco del 7 ottobre scorso, raccolte in una inchiesta del New York Times pubblicata nei giorni scorsi e guidata dal premio Pulitzer, Jeffrey Gettleman.

Si tratta di ben 150 interviste, fatte anche a medici e soldati, dalle quali emergono racconti di vestiti strappati, gambe divaricate, genitali mutilati. Storie di donne abusate, torturate e ammazzate.

Tramite l’analisi di video, foto, dati gps, telefonate, il giornale americano ha scoperto almeno trenta episodi, avvenuti in sette luoghi diversi, tra i kibbutz Be’eri e Kfar Aza, lungo la strada 232, nella base militare Shura e anche al rave party a sud di Israele, a pochi passi dalla Striscia di Gaza.

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Una 24enne, che ha parlato per 2 ore con i giornalisti del quotidiano americano, ha riferito che al rave ha visto gruppi di uomini armati violentare e uccidere almeno cinque donne. Si è nascosta sotto i rami bassi di un albero di tamerici e da lì ha visto una delle violenze contro una ragazza dai capelli color rame, pugnalata ad ogni sussulto.

Sempre dal rave arriva la testimonianza di Gal Abdush, mamma di due bambini di 10 e 7 anni, che era andata al festival col marito. Il suo ultimo audio, datato ore 7:44 di quel 7 ottobre, mandato ai parenti è tremendo: "Pensate ai miei bambini". L'hanno ritrovata per strada col volto bruciato. La polizia ha affermato di avere le prove che Gal è stata violentata. Quattro testimoni hanno descritto dettagliatamente di aver visto donne violentate e uccise in due luoghi diversi lungo la stessa Route 232.

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Hamas continua a negare quanto successo, mentre il governo Netanyahu sta lanciando un appello a chiunque abbia informazioni di parlare. C’è un’inchiesta dell’unità d’élite Lahav 433 e un numero da contattare, il 118, per avere assistenza.

"Per uscire allo scoperto hanno bisogno di tempo – ha detto Naama Tamari-Lapid, della squadra di psicoterapeuti, come riporta Il Corriere della Sera -. Lo choc è stato enorme. So già che le seguiremo per anni, e non è detto che basti. Io mi occupo di violenza sessuale da sempre: quel che è successo quel giorno, non ha precedenti".

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