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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Cosa prevede il piano USA di 20 punti per la pace a Gaza presentato da Trump alla Casa Bianca

Dopo aver ricevuto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il numero uno della Casa Bianca Donald Trump ha presentato il suo piano di pace in 20 punti per Gaza, con l’obiettivo di porre fine al conflitto israelo-palestinese. Prevede la liberazione degli ostaggi entro 72 ore dall’accettazione, la smilitarizzazione della Striscia, il ritiro graduale delle forze israeliane e il divieto di annessione, la creazione di un comitato palestinese temporaneo sotto supervisione internazionale e una zona economica speciale per la ricostruzione.
A cura di Biagio Chiariello
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Il presidente statunitense Donald Trump ha accolto alla Casa Bianca il premier israeliano Benjamin Netanyahu per discutere il piano Usa per la tregua e la ricostruzione a Gaza, illustrato in 20 punti e pubblicato dalla Casa Bianca. L’incontro nello Studio Ovale, seguito da una conferenza stampa congiunta prevista alle 13.15 locali (le 19.15 in Italia), rappresenta un tentativo di porre fine al conflitto che da mesi insanguina la Striscia.

Secondo quanto riportato nel documento ufficiale, la Striscia di Gaza "sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini" e "sarà riqualificata a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che abbastanza". Il piano prevede che entro 72 ore dall’accettazione dell’accordo da parte di Israele tutti gli ostaggi israeliani detenuti da Hamas saranno liberati, vivi o morti. Contestualmente, Israele rilascerà 250 ergastolani e 1.700 cittadini di Gaza detenuti dopo il 7 ottobre 2023, comprese donne e bambini, e per ogni ostaggio israeliano rilasciato verranno restituiti i resti di 15 cittadini di Gaza deceduti.

Gaza sarà temporaneamente governata da un comitato palestinese tecnocratico sotto la supervisione di un nuovo "Consiglio per la Pace" internazionale, presieduto da Trump stesso e con membri di spicco come l’ex primo ministro britannico Tony Blair. Tutte le operazioni militari israeliane, compresi bombardamenti aerei e di artiglieria, saranno sospese fino a un ritiro completo e graduale lungo linee concordate. "Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza, e coloro che lo desiderano saranno liberi di farlo e di tornare", recita il documento.

Il piano prevede anche incentivi economici con la creazione di una zona economica speciale e un comitato internazionale per gli investimenti finalizzati alla ricostruzione della Striscia. Inoltre, i membri di Hamas disposti a sostenere la coesistenza pacifica e a disarmarsi riceveranno l’amnistia, mentre chi rifiuterà il piano vedrà Israele esercitare "il diritto di completare il lavoro di annientamento della minaccia di Hamas".

Il presidente Trump ha espresso ottimismo: "Ho sentito che Hamas intende accettare il piano per Gaza". L'Idf avrà però "avrà il diritto" e il pieno appoggio degli Stati Uniti di "completare il lavoro di annientamento della minaccia" dell'organizzazione militare palestinese, se il gruppo rifiuta il piano di pace.

Israele, da parte sua, non annetterà la Striscia, ma la consegnerà gradualmente a una Forza Internazionale di Stabilizzazione (Isf), con l’obiettivo di garantire sicurezza per Israele, l’Egitto e i cittadini locali. "Con lo sviluppo di Gaza e quando il programma di riforma dell’Autorità nazionale palestinese sarà portato avanti fedelmente, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l’autodeterminazione e lo Stato palestinese, che riconosciamo come l’aspirazione del popolo palestinese", si legge nel piano.

Sulla possibilità che Hamas non accetti il piano USA, è intervenuto anche Netanyahu. "Penso che dovremmo capire che stiamo dando a tutti la possibilità di farlo pacificamente, qualcosa che ci permetterà di raggiungere tutti i nostri obiettivi di guerra senza ulteriori spargimenti di sangue", ha detto il primo ministro israeliano in conferenza stampa. "Ma se Hamas respinge il suo piano, signor Presidente, o se presumibilmente lo accetta, e poi fa praticamente di tutto per contrastarlo, allora Israele finirà il lavoro da solo".

Il numero uno israeliano ha poi ringraziato il presidente Trump, definendolo, come aveva già fatto in passato "il più grande amico di Israele". Netanyahu ha ringraziato poi l'esercito italiano che combatte "per la civiltà contro le barbarie".

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