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Guerra in Ucraina

Negoziati Russia-Ucraina, cosa può succedere ai colloqui di oggi a Istanbul

Si terranno nelle prossime ore i nuovi colloqui negoziali tra Russia e Ucraina a Istanbul, in Turchia: mentre Kiev chiede il cessate il fuoco immediato, Mosca insiste sulla neutralità e la smilitarizzazione. Per il negoziatore ucraino Arakhamia, tuttavia, ci sono ancora “punti irrisolti”.
A cura di Ida Artiaco
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Sono arrivate in Turchia le delegazioni di Russia e Ucraina per l'ultimo round di colloqui negoziali, che tornano ad essere in presenza dopo le videoconferenze delle scorse due settimane. L'appuntamento è a Istanbul. L'obiettivo è concordare un cessate il fuoco o almeno arrivare ad un accordo sul soccorso umanitario agli sfollati, secondo quanto riferisce la Bbc. Tra i presenti anche Abramovich, l'oligarca russo vittima di un tentativo di avvelenamento a inizio marzo, come ha rivelato ieri il Wall Street Journal.

"Non stiamo commerciando persone, terra o sovranità", ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, sottolineando che "l'obiettivo minimo saranno i corridoi umanitari e quello massimo il raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco". Nelle ore precedenti alle trattative, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha tenuto una telefonata con il Cremlino, cercando di posizionare il suo paese come mediatore chiave nelle negoziazioni ed esortando Putin al cessate il fuoco.

Ma le posizioni tra le due parti restano distanti. I colloqui di oggi riprenderanno da dove si sono interrotte le videochiamate quasi quotidiane delle delegazioni delle scorse settimane. Sul tavolo, ancora una volta, le richieste da parte di Mosca circa l'adesione dell'Ucraina alla NATO, il disarmo di Kiev, la sicurezza collettiva e la questione Donbass e Crimea per porre fine alle ostilità. Il presidente dell'Ucraina Zelensky si è detto disposto a prendere in considerazione la neutralità del suo Paese, il che significa che l'Ucraina non si alleerà militarmente con l'Alleanza Atlantica né ospiterà basi straniere sul suo suolo, ma non prima di un referendum e del ritiro delle truppe russe, ma niente da fare per quanto riguarda la smilitarizzazione. Secondo il Financial Times, Mosca accetterebbe addirittura l’ingresso di Kiev nell’Unione europea in cambio del definitivo abbandono del progetto di entrare nella NATO.

Non è ancora chiaro, dunque, se un accordo tra Ucraina e Russia sia all'orizzonte, dal momento che nei giorni scorsi più voci da entrambe le parti avevano parlato di negoziati "complicati". David Arakhamia, tra i negoziatori ucraini, ha detto al Financial Times che ci sono ancora "punti irrisolti" tra Kiev e Mosca e alcuni funzionari ucraini e occidentali sembrano dubitare della sincerità della Russia. Anche per Alexander Rodnyansky, consigliere di Zelensky "non ci sarà presto una soluzione. Ma sono diventato un po' meno pessimista perché la squadra russa ha fallito miseramente sul campo di battaglia". Mosca, dal canto suo, tramite il portavoce del Cremlino, Peskov, ha fatto sapere che non avrebbe commentato i colloqui perché avrebbe "danneggiato solo il processo negoziale", ma ha aggiunto che il fatto che continuassero a svolgersi di persona è "ovviamente importante". Quello che tutti aspettano è comunque l'incontro tra i due presidente Zelensky e Putin, che il turco Erdogan si è detto pronto a ospitare.

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