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Cambiamenti climatici

Cosa dicono i dati del Ministero della Salute spagnolo sulle morti attribuibili al caldo estremo

Secondo il Sistema di Monitoraggio della Mortalità Giornaliera per Tutte le Cause (MoMo) del Ministero della Salute iberico nell’ultima settimana in Spagna sono morte almeno 326 persone a causa delle alte temperature. Un dato in linea con quello che accadde nello stesso periodo del 2024.
A cura di Davide Falcioni
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La prima ondata di caldo estremo dell’estate 2025 ha già provocato almeno 326 morti in Spagna tra il 26 giugno e il 2 luglio, dunque in una sola settimana. A riferirlo è il Sistema di Monitoraggio della Mortalità Giornaliera per Tutte le Cause (MoMo), che sottolinea l’impatto devastante delle temperature roventi registrate a partire da sabato scorso.

 I morti attribuiti alla temperatura dal 26 giugno al 2 luglio in Spagna
I morti attribuiti alla temperatura dal 26 giugno al 2 luglio in Spagna

Come spiega il Ministero della Salute iberico MoMo "fornisce stime giornaliere del numero di decessi in eccesso per tutte le cause e attribuibili a temperatura eccessiva o bassa". Va sottolineato, comunque, che si tratta di un trend in linea con l'andamento della mortalità legata alle temperature dell'ultimo anno. 

La mortalità legata alle temperature nell’ultimo anno
La mortalità legata alle temperature nell’ultimo anno

Il bilancio, destinato a salire, si inserisce in un contesto di emergenza meteo che coinvolge 12 delle 17 comunità autonome del Paese, dove sono attivi avvisi per temperature estreme e fenomeni temporaleschi violenti. L’Agenzia Meteorologica Statale AEMET, sul proprio sito ufficiale, avverte di un caldo senza precedenti per il mese di giugno, ben al di sopra delle medie stagionali.

Nel dettaglio, la regione dell’Andalusia è tra le più colpite: nelle province di Córdoba, Siviglia e Jaén, dove è in vigore l’allerta arancione, i termometri superano i 42 gradi. Solo nelle ultime 48 ore, almeno quattro persone hanno perso la vita a causa delle condizioni estreme. Anche il nord e il centro della penisola non sono risparmiati: in Castiglia e León si attendono picchi fino a 39°C, mentre in Castiglia-La Mancia e nella Comunità di Madrid le temperature superano i 40°C. Nella capitale e dintorni l’ondata di calore si accompagna a temporali intensi, grandinate e raffiche di vento molto forti, che mantengono alta l’allerta per il rischio di eventi meteo estremi.

Le autorità raccomandano la massima prudenza, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, invitando a limitare le attività all’aperto nelle ore centrali della giornata, idratarsi costantemente e seguire le indicazioni delle autorità sanitarie.

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Anche la Francia ancora nella morsa del caldo: 17 dipartimenti in allerta arancione

Nonostante un leggero miglioramento delle condizioni atmosferiche su buona parte del territorio nazionale, la Francia non è ancora uscita completamente dall’ondata di caldo che da giorni soffoca il Paese. Secondo l’ultimo bollettino di Météo-France, emesso nella mattinata di giovedì 3 luglio, sono ancora 17 i dipartimenti in allerta arancione per temperature estreme, una misura che resterà in vigore almeno fino a domani.

Le aree maggiormente colpite restano la regione Rodano-Alpi, la costa mediterranea e la Corsica. Tra i dipartimenti ancora sotto sorveglianza figurano il Rodano, l’Alta Savoia, la Savoia, l’Isère, la Drôme, l’Ardèche, il Vaucluse, il Gard, le Alpi dell’Alta Provenza, le Alpi Marittime, il Var, le Bocche del Rodano, l’Hérault, l’Aude, i Pirenei Orientali e i due dipartimenti corsi. "Giovedì e venerdì, le temperature molto elevate si concentreranno soprattutto nel sud-est della Francia, dove si attendono massime comprese tra i 32 e i 36 °C, con punte localizzate fino a 38 °C", ha precisato Météo-France nel suo aggiornamento delle ore 6.

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A fuoco centinaia di ettari di foreste in Germania

La situazione è preoccupante anche nell'est della Germania. Nell’ex campo di addestramento militare della Gohrischheide, al confine tra Sassonia e Brandeburgo, da giorni le fiamme divorano la foresta, propagandosi senza sosta tra pini secchi e terreni sabbiosi. L’incendio ha già incenerito circa 600 ettari, sprigionando un denso fumo che ha avvolto l’intera regione.

Due vigili del fuoco sono rimasti gravemente feriti durante le operazioni di contenimento e almeno un centinaio di persone sono state evacuate a titolo precauzionale, tra cui gli ospiti di una struttura per disabili gravi. Le autorità locali non escludono ulteriori evacuazioni: Neudorf, situato sul margine meridionale dell’area boschiva, è già in stato di preallerta.

Le fiamme hanno superato i confini della Sassonia, penetrando nel Brandeburgo. Sul posto operano squadre dei vigili del fuoco di entrambi i Länder, supportate dall’Agenzia Federale per il Soccorso Tecnico (THW) e da numerosi servizi d’emergenza. Le operazioni sono estremamente complesse: il terreno è impervio e in parte contaminato da residui di vecchi ordigni bellici, fattore che rende l’intervento particolarmente rischioso.

La Gohrischheide non è l’unica area colpita: in diverse regioni della Germania orientale si segnalano incendi boschivi di vasta entità. A Quedlinburg (Sassonia-Anhalt) un incendio di circa 5.000 metri quadrati è stato domato dopo un lungo intervento, mentre a Thale le braci si sono riaccese, ma la situazione è ora sotto controllo. In Bassa Sassonia, nei pressi di Goslar, un altro incendio ha interessato otto ettari di foresta. Le squadre di emergenza sono riuscite a contenere le fiamme grazie al supporto aereo.

In Turingia, le fiamme stanno devastando oltre 250 ettari sulla Saalfelder Höhe. È stato diramato un avviso di calamità, e il fumo intenso ha raggiunto anche le regioni confinanti della Baviera, tra cui i distretti di Kronach, Kulmbach e Hof. Le autorità hanno esortato i residenti a tenere le finestre chiuse e a disattivare gli impianti di ventilazione.

L’emergenza incendi, favorita da settimane di siccità e alte temperature, si sta trasformando in una delle peggiori crisi ambientali degli ultimi anni in Germania. Restano ancora sconosciute le tempistiche per un completo contenimento dei roghi.

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