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Covid 19

Spagna denuncia: “Test rapidi per Covid-19 acquistati dalla Cina non sono affidabili”

Il quotidiano iberico El País ha denunciato che i test rapidi per il coronavirus, acquistati da una società cinese, la Shenzhen Bioeasy Biotechnology, non sarebbero affidabili: avrebbero identificato correttamente le persone positive al virus solo il 30% delle volte. L’azienda cinese ha già fatto sapere che rimpiazzerà i kit diagnostici considerati poco accurati.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Spagna è il Paese europeo più colpito dal coronavirus: i casi sono arrivati a 57786, con ben 4365 morti dall'inizio dell'emergenza. Il quotidiano spagnolo El País ha denunciato che i test rapidi per il coronavirus, acquistati da una società cinese, la Shenzhen Bioeasy Biotechnology, non sarebbero affidabili: secondo la Società spagnola delle malattie infettive e della microbiologia clinica, i campioni presi dal naso dei pazienti che vengono testati coi kit forniti dalla compagnia biotecnologica cinese hanno un tasso di accuratezza minore al 30 per cento.

Secondo il parere degli esperti questi test dovrebbero avere una sensibilità superiore all'80%. I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie sostengono che i test rapidi per l'influenza devono avere una sensibilità dell'80%.

Lo stesso quotidiano iberico ha scritto che il governo di Madrid aveva ordinato 340mila di questi kit diagnostici e che poi ha deciso di interromperne l'uso. Il ministero della Sanità spagnolo ha chiesto anche alla compagnia cinese di sostituirli.

La Shenzhen Bioeasy Biotechnology ha già fatto sapere che rimpiazzerà con nuovi kit i test per il Covid-19 considerati non affidabili. Come ha riferito il South China Morning Post l'azienda ha annunciato che invierà nuovi kit per garantire  che "i pazienti abbiano la migliore diagnostica" e test con maggiore "sensibilità e specificità".

"La produzione e l'export dei prodotti verso la Spagna è stata fatta in base alle regolamentazioni" ha scritto in un comunicato la compagnia cinese. "Tutti i test rapidi COVID-19 – ha proseguito – sono ufficialmente certificati CE-IVD e così possono essere esportati e venduti nell'Ue". L'azienda ha anche dichiarato di aver esportato più di 420mila test in almeno 10 paesi, tra i quali l'Italia. Ha in produzione altri 5 milioni di kit.

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