L’appello della Cina all’Europa: “Ci servono aiuti medici”
Il premier cinese Li Keqiang ha chiesto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di “aiutare e favorire gli approvvigionamenti di forniture mediche più urgenti dai Paesi membri Ue attraverso i canali business”. Secondo i media cinesi, i due leader si sono sentiti a telefono “nel mezzo degli sforzi di Pechino”contro l’epidemia del coronavirus di Wuhan che ha causato finora 259 morti e oltre 12mila casi di contagio. In questo momento sono in corso consultazioni sull'emergenza tra i 27 ministri della Salute dell'Unione europea. Non si esclude la possibilità di un consiglio straordinario nei prossimi giorni. Si apprende da fonti Ue. Ieri la Cina ha ammesso ritardi nella risposta alla scoperta del 2019-nCoV. Il segretario del Partito comunista della città, Ma Guoqiang, ha detto in tv: "Se fossero state adottate prima misure di controllo rigorose, il risultato sarebbe stato migliore".
Banca centrale Cina, sostegno a mercati
La Banca centrale cinese vede un impatto “temporaneo” sull’economia per la crisi innescata dal coronavirus e specifica che userà i vari strumenti di politica monetaria per assicurare che la “liquidità sui mercati resti ragionevolmente ampia”. In una serie di annunci diffusi nel pomeriggio, la Pboc, in vista della riapertura delle Borse dopo la pausa del Capodanno lunare, ha assicurato che abbasserà in “modo appropriato” i tassi sui prestiti per sostenere le società colpite dal virus.
Omn contro le fake news sul coronavirus
L’Omn interviene anche sulle fake news che stanno circolando sui social media, sul web e nelle chat telefoniche sul coronavirus 2019-nCoV: il nuovo virus “può colpire persone di tutte le età”, ma “gli anziani e i malati cronici possono presentare forme più gravi di infezioni” si legge in una specifica sezione sul portale. “Non vi sono prove” che gli animali domestici possano diffonderlo e gli “antibiotici non aiutano a curarlo, ma esistono cure per alleviare sintomi”. “Non esistono ancora cure” ma “alcuni trattamenti specifici sono in fase di studio e saranno testati attraverso trial clinici. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sta contribuendo ad accelerare gli sforzi di ricerca e sviluppo con una serie di partner” scrive ancora l’Omn.