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Guerra in Ucraina

Come va l’avanzata russa in Donbass, il governatore di Luhansk: “La situazione peggiora ogni giorno”

Il governatore della regione di Luhansk Sergiy Gaidai ha affermato che il quadro “sta solo peggiorando ogni giorno, ora per ora” con l’avanzare delle truppe russe. “Stanno semplicemente eliminando Severodonetsk dalla faccia della terra”.
A cura di Davide Falcioni
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Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky la situazione nel Donbass è "estremamente difficile" e "tutta la forza che l'esercito russo ancora possiede è stata riversata lì per attaccare". Il leader di Kiev, che è tornato a chiedere forniture militari all'occidente, ha dunque ammesso che dopo tre mesi di guerra nei territori dell'est del Paese si combatte aspramente e che le prossime settimane saranno determinanti per decretare l'esito del conflitto. "Il destino dell'Ucraina si sta decidendo proprio ora", ha confermato il portavoce del ministero della Difesa, Oleksandr Motuzyanyk.

Governatore Luhansk: "I russi stanno eliminando Severodonetsk dalla faccia della terra"

Ma qual è la situazione sul campo? Secondo il governatore regionale, Pavlo Kyrylenko, le forze russe hanno preso il controllo di tre città dell'oblast di Donetsk, tra cui Svitlodarsk, appendendo una bandiera blu, bianca e rossa sull'edificio dell'amministrazione cittadina. Anche il governatore della regione orientale di Luhansk Sergiy Gaidai ha affermato che il quadro "sta solo peggiorando ogni giorno, ora per ora" con l'avanzare delle truppe russe. "Stanno semplicemente eliminando Severodonetsk dalla faccia della terra". Insomma, i russi non sembrano avere nessuna intenzione di arrestare la loro avanzata nel Donbass e lo stesso ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha affermato che quella di Mosca è "la più grande offensiva sul suolo europeo dalla seconda guerra mondiale", esortando ancora una volta gli alleati ad "accelerare le consegne di armi e munizioni".

Nel frattempo i corpi di oltre 200 persone sono stati scoperti tra le macerie di un grattacielo nella città portuale ucraina di Mariupol, secondo un funzionario ucraino. E sempre restando nella "città martire", secondo la moglie del comandante dell'unità che ha combattuto per tre mesi nell'acciaieria Azovstal le condizioni dei prigionieri di guerra sarebbero "soddisfacenti", sebbene sulla loro sorte regni ancora l'incertezza. Almeno mille combattenti ucraini, inclusi membri del battaglione Azov, sono stati trasferiti nel territorio controllato dai russi la scorsa settimana dopo che l'acciaieria Azovstal a Mariupol è stata catturata dalle forze russe.

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