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Guerra in Ucraina

Come cambierà la strategia russa in Ucraina con l’arrivo di freddo, pioggia e fango

Della situazione del fronte in Ucraina e di Kherson ne abbiamo parlato con il generale Giorgio Battisti, analista militare e già comandante del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia.
Intervista a Gen.Giorgio Battisti
Ex comandante del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia
A cura di Antonio Palma
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Da giorni si susseguono notizie e voci contrastanti sul destino di Kherson, in Ucraina, una delle prime città conquistate dai russi nell’offensiva di febbraio e ora al centro del fronte dopo la controffensiva ucraina. Per i filorussi è possibile un ritiro delle truppe dalla sponda ovest del fiume Dnipro ma da Mosca arrivano segnali contrastanti. Se da un lato continuano ad arrivare prove di evacuazioni di alcune unità dalla riva sinistra, il dispiegamento nell’area di truppe aviotrasportate e marines e la costruzione di fortificazioni nel nord-ovest di Kherson indicano invece che l’intenzione è quella di combattere delle intenzioni russe. Della situazione del fronte e di Kherson ne abbiamo parlato con il generale Giorgio Battisti, analista militare e già comandante del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia.

Generale, come valuta la situazione attuale del fronte della guerra in Ucraina e quali potrebbero essere le prossime mosse russe e ucraine soprattutto attorno a Kherson?

Ormai l’inverno si sta avvicinando quindi con le piogge il terreno diventerà sempre più fangoso e difficile da percorrere, soprattutto dai mezzi ruotati che sono quelli che ha fornito l’occidente all’Ucraina, compresi i pezzi di artiglieria, e questo inevitabilmente ha influito sulle operazioni che hanno già subito una certa flemmatizzazzione, un rallentamento. Dopo l’offensiva ucraina, ovunque si è assistito a una sostanziale blocco del fronte, a parte sporadiche sortite da entrambi i lati. Nella regione di Kherson al momento non è chiaro se i russi intendono ritirarsi sulla sponda orientale del fiume Dnipro oppure rimanere e consolidarsi sulla sponda occidentale e accettare il combattimento casa per casa.

Qual è l’importanza di Kherson anche in vista della ripresa delle operazioni del prossimo anno?

La presenza dei russi sulla sponda destra è una testa di ponte al di la del fiume che in quelle zone è largo anche diversi chilometri e quindi difficile da passare. Per questo se i russi, dal punto di vista militare e strategico lasciano la zona e cedono la sponda, potrebbero avere grossi problemi a riprende l’offensiva in primavera. D’altra parte gli ucraini esercitano sempre questa spinta su Kherson ma in maniera più limitata perché i russi si sono assestati con rinforzi nelle settimane scorse e possono usufruire ora anche di attacchi da lontano con droni kamikaze che possono colpire l’artiglieria nemica. Io ritengo che faranno di tutto per rimanerci anche perché Putin potrebbe imporlo anche se al momento nulla è escluso visto che il nuovo generale russo ha confermato che la situazione è difficile come se volesse mettere le mani avanti per una eventuale ritirata dalla città. Kherson del resto è un po’ la porta di Crimea, che non è solo un simbolo ma la porta dove passano le condotte idriche. Perdendo la città, la Crimea potrebbe trovarsi di nuovo senza acqua potabile come era prima dell’offensiva russa e dopo l’occupazione. Inoltre tramite Kherson passano le linee elettriche che alimentano la Crimea. Dunque ha un valore propagandistico, ma anche strategico e sociale per la popolazione locale.

Il Generale Giorgio Battisti
Il Generale Giorgio Battisti

Ci potranno essere offensive prima dello stallo invernale a cui si va incontro, potrebbe cambiare in qualche modo la situazione dei rapporti di forza in vista del nuovo anno?

Tutto lascia pensare che il fronte e le operazioni si stabilizzeranno nei prossimi mesi anche perché in inverno lì la temperatura scende anche a meno trenta, anche se quest’anno si prevede un inverno meno freddo. Vivere per mesi in queste trincee non sarà facile, quindi tutto sarà rallentato almeno fino a fine gennaio quando il terreno gelato permetterà ai carri e mezzi di muoversi di nuovo agevolmente. Del resto converrà a tutti visto che sia ucraini che russi hanno subito importanti perdite sia materiali che umane. Potrebbe esserci delle azioni sfruttando proprio la sorpresa ma bisogna capire quali forze avranno per una simile azione.

Le uniche puntate probabilmente saranno proprio verso Kherson da parte ucraina e nel Donbass su Bakhmut da parte dei russi che cercano di prendere un importante nodo strategico e dove hanno schierato le loro truppe migliori. Qualcosa poi potrebbe cambiare in base ai risultatati delle elezioni in Usa che rimane il principale fornitore di armi all’Ucraina e potrebbe decidere di cambiare strategia.

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