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Clima e inquinamento, Usa escono dall’accordo di Parigi: presentati i documenti

L’amministrazione statunitense ha presentato ufficialmente la documentazione per uscire dall’accordo sul clima e le emissione di gas serra, Con il deposito dei documenti scatta il conto alla rovescia di un anno per il ritiro totale dall’intesa. Gli Usa potranno rivedere il loro obiettivi di inquinamento e soprattutto rifiutarsi di riferire in merito alle Nazioni Unite.
A cura di Antonio Palma
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Entro un anno gli Stati Uniti non aderiranno più all'accordo di Parigi sul Clima. Come aveva ampiamente preannunciato il Presidente Donald Trump, infatti, l'amministrazione statunitense ha presentato ufficialmente la documentazione per uscire dall'accordo e con il deposito dei documenti scatta il conto alla rovescia di un anno per il ritiro totale dall'intesa. Ad annunciarlo è stato il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, dando seguito a un decisione già presa da Trump nell'estate di due anni fa. A cinque anni dalla firma del trattato con altri duecento Paesi voluta dal predecessore Barack Obama, Trump si chiama fuori rischiando di compromettere tutti gli sforzi anti inquinamento fatti finora a livello internazionale. Con l'uscita degli Stati Uniti, infatti, non solo si tira fuori uno dei Paesi più grandi e anche più inquinanti ma si rischia di creare un crollo catena dell'accordo con la fuoriuscita anche di altre potenze come la Cina.

Del resto Trump si era detto contrario fin dall'inizio all'accordo sul clima che prevede la riduzione di emissione di gas serra a partire dall'anno 2020 perché secondo lui è dannoso per l'economia americana. In tal senso vanno anche alcuni suoi provvedimenti volti a cancellare molte norme a favore dell'ambiente  promosse dall'Amministrazione precedente. Secondo Trump, tagliare le emissioni di Co2 del 28% entro il 2025 era controproducente per gli Usa e aveva detto di voler rinegoziare la percentuale minacciando in caso contrario l'uscita dall'accordo che ora è avvenuta.

Secondo l'accordo del 2015, però, nessun paese poteva ritirarsi prima dei tre anni e la nuova amministrazione ha dovuto aspettare fino ad ora. Non tutto però potrebbe essere perduto visto che l'entrata in vigore entro un anno farà slittare la data a ridosso delle prossime elezioni presidenziali statunitensi con un eventuale nuovo presidente degli Stati Uniti che potrebbe decidere diversamente. "Il ritiro entrerà in vigore un anno dopo la notifica", ha confermato Mike Pompeo nella nota. Ora gli Usa potranno  rivedere il loro impatto ambientale senza nessun obiettivo condiviso e soprattutto rifiutarsi di riferire in merito alle Nazioni Unite.

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